di GIANLUCA PACE

Nel palazzaccio della politica si parla solo e soltanto del riarmo annunciato dalla Commissione europea. “Se l’Italia potrà spendere oltre 30 miliardi in più in armi e spese militari mentre mette solo 3 miliardi sul caro bollette e porta la sanità rispetto al Pil ai minimi da 17 anni dobbiamo dire grazie a Meloni” tuona il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.

Sulla stessa linea, la segretaria dem Elly Schlein: “Da pontiera a vassalla”. Ma verso il piano di riarmo è critico anche il ministro Matteo Salvini: “ReArm Europe? Una scelta sbagliata, a partire dal nome. È il paradosso europeo: non si poteva investire un euro in più per sanità e scuola, mentre ora si possono spendere 800 miliardi per la difesa comune?”

Ecco le voci dal palazzo della politica:

“Il piano Von der Leyen per spese folli in armi dei Paesi europei non cade improvvisamente dal cielo. Il governo Meloni – di cui fa parte anche Salvini – né è totalmente e pienamente responsabile. Se l’Italia potrà spendere oltre 30 miliardi in più in armi e spese militari mentre mette solo 3 miliardi sul caro bollette e porta la sanità rispetto al Pil ai minimi da 17 anni dobbiamo dire grazie a Meloni”. (Giuseppe Conte)

“ReArm Europe? Una scelta sbagliata, a partire dal nome. È il paradosso europeo: non si poteva investire un euro in più per sanità e scuola, mentre ora si possono spendere 800 miliardi per la difesa comune? Se oggi avessimo un esercito europeo, Francia e Germania ci avrebbero già mandato in guerra. L’Italia deve difendere i suoi interessi, non farsi trascinare”. (Matteo Salvini)

“La difesa e l asicurezza europea implicano un programma ragionato meditato di investimenti in infrastrutture militari che abbiano un senso, e non fatto in fretta e furia senza una logica. Ricordo che per comprare un drone o un missile supersonico, non si va al supermercato, ci vogliono investimenti pluriennali”. (Giancarlo Giorgetti, Lega)

“Da pontiera a vassalla. Giorgia Meloni non ha detto una parola sugli attacchi di Trump e Musk all’Unione europea, non una parola sull’annuncio dei dazi che pagheranno le imprese e i lavoratori italiani”. (Elly Schlein)

“Io mi fido di tutti. Trump è il Presidente degli Stati Uniti d’America. Noi siamo alleati degli Stati Uniti d’America, indipendentemente da chi è il presidente, non si può essere amici degli americani a seconda delle simpatie di questo o di quel partito”. (Antonio Tajani)

“Sono favorevole a un rafforzamento della difesa dei Paesi europei, che però deve essere scollegata alla situazione contingente, perché i tempi non ci sono. Non abbiamo una capacità produttiva adeguata, rischiamo di inseguire nuovamente spendendo miliardi di euro senza avere una soluzione”. (Massimiliano Fedriga, Lega)

“La guerra sta mettendo in secondo piano la grande questione della crisi climatica che è il vero conflitto che dovremmo vincere, per garantire un futuro alle generazioni che verranno. Questa follia bellicista va fermata per il bene dell’Europa”. (Angelo Bonelli)

“Ci chiediamo dove sia finita Giorgia Meloni. Forse non se la sente di venire in Parlamento, e allora deve cambiare mestiere”. (Stefano Patuanelli, Movimento 5 Stelle, Il Fatto Quotidiano)

“L’insediamento dell’amministrazione Trump ha consolidato la fase autoritaria e imperialista del capitalismo globale, rafforzando le peggiori destre e mettendo definitivamente sotto scacco un ordine mondiale che, almeno in teoria, si basava sul multilateralismo e sul diritto internazionale. Di fronte a questa svolta, l’Europa reagisce senza lucidità né visione, scegliendo la strada di una folle corsa al riarmo”. (Ilaria Salis, Alleanza Verdi e Sinistra)

“La corsa al riarmo significherebbe finanziare l’industria delle armi americana. Tagliare i fondi per ridurre le diseguaglianze economiche e sociali sarebbe un errore strategico”. (Sandro Ruotolo, Partito Democratico)

“La follia è che un aumento delle armi, della spesa per armi in quella direzione, va semplicemente a finanziare gli Stati Uniti, perché il 70-80% di quei soldi vuol dire andare a comprare armi negli Stati Uniti”. (Maurizio Landini)