Roma e basilica di San Pietro (Depositphotos)

Roma, caput mundi.

Mai come sabato, nella storia recente, la città eterna sarà la capitale del mondo, con decine di capi di Stato e di governo e teste coronate che da tutto il pianeta arriveranno in Vaticano per partecipare ai funerali di papa Francesco.

Il segno lasciato dal pontefice su tanti leader era del resto già emerso dai messaggi di cordoglio arrivati da ogni angolo del globo, con rare e isolate eccezioni. E in molti hanno deciso di dare seguito alle parole con la loro presenza nel giorno dell'ultimo addio: sono circa 170 le delegazioni straniere attese. Donald Trump arriverà con la moglie Melania nel primo viaggio in Europa dall'inizio del suo secondo mandato, non privo di attacchi alle istituzioni europee che, a loro volta, saranno rappresentate al completo dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, dell'europarlamento Roberta Metsola, e del Consiglio europeo Antonio Costa.

Potrebbe dunque presentarsi una prima occasione per i vertici Ue di incontrare il presidente americano, sebbene al momento non ci sia nulla di previsto: a Bruxelles sottolineano che lo scopo del viaggio a Roma di von der Leyen sono i funerali del Papa, senza tuttavia escludere che possano intervenire "incontri bilaterali". A Roma arriverà anche Volodymyr Zelensky che, sebbene i rapporti con il Papa non siano stati sempre facili dall'inizio dell'invasione russa, ha ricordato le preghiere di Francesco per la pace in Ucraina. Il presidente in mimetica, accompagnato dalla moglie Olena, vorrebbe inoltre ottenere a margine un nuovo incontro con Trump dopo il fallimentare faccia a faccia alla Casa Bianca. Non ci sarà invece Vladimir Putin, inseguito da un mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra che l'Italia avrebbe il dovere di eseguire sulla via per il Vaticano.

Il Cremlino deve ancora decidere chi rappresenterà la Russia, ma ci sarà padre Antonij di Volokolamsk, responsabile delle relazioni esterne della Chiesa russa, che intratteneva stretti contatti con il Papa. Il quale, stando al patriarca Kirill, avrebbe respinto le pressioni di chi gli suggeriva di raffreddare i rapporti con la Chiesa di Mosca: "Non seminate discordia tra me e Kirill", avrebbe tagliato corto Francesco. Anche la Cina - che non ha relazioni ufficiali con il Vaticano e ha espresso ufficialmente il proprio cordoglio solo 24 ore dopo la notizia della morte del Papa - non ha finora dato indicazioni sull'eventuale presenza di un suo rappresentante ai funerali di sabato. Mentre Taiwan - che la Santa Sede ha riconosciuto ma che Pechino vuole riunificata anche con la forza - ha subito annunciato l'invio di una sua delegazione.

Dalla natia Argentina arriverà, già venerdì mattina, il presidente Javier Milei, che durante la campagna elettorale arrivò a definire Bergoglio "il demonio in terra", salvo poi ritrovare un dialogo nonostante le differenze. Dal Sud America ci sarà anche il brasiliano Lula. Sono attesi poi tutti i leader europei, dal francese Emmanuel Macron che ha abbreviato il suo viaggio nell'Oceano indiano, al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier con il cancelliere uscente Olaf Scholz, dal polacco Andrzej Duda al portoghese Marcelo Rebelo de Sousa con il primo ministro Luís Montenegro. E non mancheranno re e principi: da Londra arriverà, oltre al premier Keir Starmer, l'erede al trono William ma senza Kate in remissione dal cancro, mentre Carlo e Camilla ricordano "con affetto" il loro recente incontro con Francesco appena due settimane fa.

Poi ancora Felipe di Spagna con la regina Letizia, mentre il governo di Madrid sarà rappresentato da due vicepremier ma senza Pedro Sanchez. Ci saranno re Filippo e Matilda dei Belgi, mentre i reali di Paesi Bassi, Guglielmo Alessandro e la consorte Maxima, non hanno ancora sciolto la riserva per la concomitanza del Giorno del Re, una festa molto sentita dagli olandesi. Per organizzare l'accoglienza di tutti i leader, monarchi, delegazioni ufficiali attesi a Roma nel giro di poche ore, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha già riunito la Segreteria generale della Farnesina, il Cerimoniale diplomatico, la Guardia di Finanza e Carabinieri del ministero. "Un lavoro di grande responsabilità - ha commentato su X - per un evento di portata mondiale".