Le macchie nere sulla livrea da corteggiamento del ragno pavone (Maratus speciosus) sono più nere del nero. Non è solo una questione di pigmento. La particolare geometria "micro-nodosa" della superficie riflette solo lo 0,5 percento della luce che la raggiunge. L’intensità - o forse la "non-intensità" - del nero di contrasto delle macchie ha l’effetto di far percepire come ancora più brillanti i colori che le circondano e di conseguenza, almeno così pare, rendere il ragno ancora più desiderabile agli occhi della femmina che tenta di sedurre.
Non è l’unica creatura in natura a impiegare il meccanismo del nero più nero del nero. Anche le piume dell’uccello detto "fucile del paradiso" (Ptiloris paradiseus) sfruttano lo stesso meccanismo. Maratus speciosus, il "ragno pavone costiero", è un ragno saltatore che abita solo nella vegetazione delle dune costiere dell'Australia sudoccidentale. Lo si distingue da altre specie simili per la particolare frangetta arancione sui due bordi dell’addome che diventa visibile solo quando è, uhm, sessualmente stimolato… Ha bisogno di tutto l’aiuto possibile.
La sua danza di corteggiamento è in verità parecchio goffa. I due "occhi" ultraneri non sono l’unico trucco ottico a favorire la vita erotica del ragno. I toni di rosso e di giallo sono dovuti a dei pigmenti, ma i colori blu e porpora vengono invece dall’interazione della luce con delle sottili scaglie che la infrangono, dando luogo a una sorta di scintillio ancora più sexy.
James Hansen