Europee 2019: la Lega domina in tre circoscrizioni su cinque, ai Cinquestelle restano il Sud e le Isole. Nelle due circoscrizioni del Nord la Lega sfonda il tetto del 40%, M5S sprofonda sia al nord est che al nord ovest e il Pd sale sopra il 23 per cento. Cambia gamma di colori la livrea italiana. In Emilia-Romagna, dove la Lega è il primo partito: 33,8%, contro il 31,2% del Pd, mentre resta sotto la media nazionale il Movimento 5 Stelle con il 12,9%. Non cade però la roccaforte di Bologna, che resta saldamente in mano al Pd: 40,33%.
Clamoroso il successo della Lega nell’Umbria "rossa", con un balzo dal 2,51% al 38,18%. Un dato superiore anche a quello nazionale e al 20,1% delle politiche, mentre crolla il Partito Democratico che dal 49,15% delle Europee 2014 è passato al 23,98%. In Toscana, il Pd resta il primo partito ma è sempre più tallonato dalla Lega che compie un balzo in avanti incredibile (+29% rispetto alle scorse Europee), M5s arretra mentre crollano Fi e sinistra e avanza Fdi. I democratici si attestano al 33,31%, lontanissimi dal boom a guida Renzi del 56,35% delle Europee 2014, e il Carroccio non è lontano con il 31,48%: alla precedente consultazione aveva ottenuto il 2,56%.
Con il 37,75% dei consensi, la Lega diventa il primo partito in Trentino. Alle europee del 2014, quando il Carroccio era alleato con i Freiheitlichen in un gruppo "no euro", i voti raccolti furono circa l’8,98%. Secondo il Pd, che raccoglie il 25,21%, lontano dal risultato del 2014, il 42,36%. Dimezzato anche qui il Movimento, all’8,72% rispetto al 15,46%. Va in controtendenza il voto per le europee a Cagliari. Nel capoluogo della Sardegna, a differenze del resto dell’isola dove ha la Lega ha prevalso sul M5S seppure di pochi punti, il primo partito risulta il Pd con 30,99%, che stacca la formazione di Salvini di circa 7 punti.
IL CONFRONTO TRA I LEADER
Nel 2014 i votanti in Italia furono 28.991.258 ossia il 57,22% e a stravincere fu il Pd di Matteo Renzi, che ottenne il miglior risultato di sempre dalla fondazione del partito. Matteo Salvini rafforza la sua leadership nei confronti dell’alleato pentastellato, Luigi Di Maio, che dimezza i consensi rispetto alle politiche dell’anno scorso (32,7%). M5s (fermo al 16,9%) manda a Strasburgo meno eurodeputati di 5 anni fa, quando ottenne il 21% dei voti. Obiettivo raggiunto per il Pd (22,8%), che puntava a superare il 18,8% delle politiche. Lontanissimo però il 40,8% incassato nel 2014 alle europee.
Forza Italia non raggiunge l’auspicato 10%: il partito di Silvio Berlusconi si ferma all’8,7%, quasi metà bottino delle europee 2014 (16,8%) e lontano dalle ultime politiche (14%). Fratelli d’Italia ha superato la soglia del 5%, arrivando al 6,4% (3,7% alle europee 2014, 4,4 alle ultime politiche). Non raggiunge la soglia di sbarramento del 4% Emma Bonino, con la lista +Europa (3,09%) che si è presentata per la prima volta alle Politiche 2018. Niente quorum per Verdi (2,29%) e la Sinistra - inchiodata all’1,74% - che cinque anni fa aveva superato il 4% e ottenuto 3 eletti.