Ignorato, snobbato e da sempre isolato, per fortuna che in Uruguay esiste almeno l’interno nel desolante panorama della collettività italiana moribonda e litigiosa. Questo 2 giugno verrà ricordato per l’ennesima dimostrazione del fallimento delle istituzioni italiane concentrate a Montevideo incapaci di organizzare alcunché per la Festa della Repubblica.
Ma dove ha fallito la capitale sono arrivate invece (ancora una volta) Salto e Paysandú, due dei centri più importanti dell’interno, con l’organizzazione degli unici eventi ufficiali per la festa italiana nel Paisito a cui sono accorse, oltre alla cittadinanza, anche numerose autorità del dipartimento. A queste bisogna poi aggiungere anche Las Piedras, dove la locale Società Italiana ha organizzato il tradizionale pranzo in occasione del 2 giugno.
Oltre al Centro Culturale Italiano e all’Unione e Benevolenza, alla festa di Paysandú hanno partecipato le diverse associazioni regionali operanti sul territorio. Divisa in due fasi, la celebrazione si è svolta in un primo momento presso la plaza Artigas e successivamente nei pressi del monumento alla Lupa di Roma dove è stata collocata una corona di fiori con la partecipazione di diverse autorità dipartimentali oltre che del viceconsole Martín Tirio Andreoli e della scuola 57 che ha recentemente ottenuto l’approvazione per il cambio di nome in “Italia”. “Qui c’è voglia di fare e lavorare insieme per difendere l’italianità” ha commentato a Gente d’Italia Flavio Fuccaro del Centro Culturale Italiano che ha poi ricordato l’origine del monumento della Lupa di Roma, una delle poche donazioni fatte dal Governo italiano a una capitale regionale e non nazionale.
Una folta partecipazione si è avuta anche a Salto, un centinaio di chilometri più a nord di Paysandú. Scenario dell’incontro l’incantevole Plaza Italia che si affaccia sul río Uruguay dove sono state poste diverse corone floreali con la partecipazione della scuola Italia che ha recentemente celebrato il suo centenario e l’agente consolare Sergio Gabrielli. “Questa è la nostra festa che facciamo ogni anno per ricordare la nostra storia” ha spiegato a Maria Teresa Galvalisi della Società Italiana, tra gli organizzatori dell’evento insieme alle diverse associazioni regionali come lombardi, liguri e toscani.
Matteo Forciniti