Roma mantiene il primato di turisti stranieri confermandosi come la principale destinazione con circa 29 milioni di presenze (6,8% del totale nazionale; 4,1% della clientela nazionale e 9,4% di quella estera). È quanto emerge da un report dell’Istat. Negli esercizi ricettivi dei primi 20 comuni italiani per numero di presenze si concentrano circa 129 milioni di presenze, pari al 30% del totale. Queste destinazioni, nel loro complesso, assorbono più di un quinto delle presenze della componente domestica (22,9%) e oltre un terzo (36,9%) di quelle dei non residenti e sono principalmente localizzate nell’Italia settentrionale. Venezia guadagna un posto in graduatoria e affianca al secondo posto Milano (entrambe con 12,1 milioni di presenze circa, pari al 2,8% di quote sul totale nazionale). Rispetto al 2017, Roma rileva un incremento delle presenze del 7,6%, Venezia del 3,7%, Milano dell’1,7%.
Accanto alle grandi mete turistiche vi sono anche comuni che, seppur di dimensioni demografiche contenute, registrano in proporzione un numero di presenze rilevanti in quanto gravitano attorno a poli di forte attrattività: è il caso di Cavallino-Treporti, di Jesolo, di San Michele al Tagliamento e di Caorle, tutti localizzati in prossimità di Venezia. Il primo comune del Sud Italia presente in graduatoria è Napoli, all’undicesimo posto con circa 3,7 milioni di presenze, pari allo 0,9% di presenze sul totale nazionale, e in crescita del 13,6% rispetto allo scorso anno. Il nostro Paese si caratterizza per la presenza di comuni di piccole e medie dimensioni ed è importante considerare anche la pressione dei flussi turistici sul territorio.
Le prime 5 destinazioni turistiche italiane non rientrano tra i primi 50 comuni italiani per quota di presenze ogni 1.000 abitanti e sono appena 13 i comuni che risultano tra i primi 50 sia per presenze in valore assoluto sia per incidenza sulla popolazione residente. In particolare, i comuni con la più elevata incidenza di presenze per abitante si concentrano nelle regioni del Nord-est, in Lombardia e in Valle d’Aosta. La maggior parte dei comuni italiani è meta di turismo domestico, soprattutto al Sud e nelle Isole. Tra le principali 20 destinazioni una prevalenza di clientela italiana caratterizza le destinazioni dell’Emilia-Romagna, con una quota di presenze di tale componente superiore al 70% (con la sola eccezione di Bologna al 48,2%).
Tra i comuni con oltre 1 milione di presenze, alcuni della costiera adriatica (Cervia, Riccione, Cattolica, Cesenatico, Bellaria-Igea Marina), oltre a Grosseto e Orbetello, presentano quote di clientela domestica superiori all’80%. Al contrario, alcuni comuni sono prevalentemente meta di clientela straniera: le quote di presenze di non residenti sono di gran lunga superiori alla media nazionale (pari al 50,5%). Circa la totalità dei clienti delle strutture ricettive ha nazionalità estera, in aree che comprendono, ad esempio, alcuni comuni nella provincia di Bolzano (Tirolo e Scena rispettivamente, 96,2% e 94,2%) e nella provincia di Brescia (Limone sul Garda, 94,5%). Nel Mezzogiorno, la presenza straniera è molto consistente a Sorrento (89,1%), Taormina (83,5%), Alghero e Arzachena (71,4% e 65,6%). Tra le grandi città, a Roma e Milano i clienti stranieri sono il 69,9% e il 64,9%, a Firenze e Venezia superano di molto il 70% (rispettivamente 73,6% e 86%.