A San Gregorio Armeno siamo nel cuore della più antica fiera napoletana: quest'anno è la 148° edizione, dedicata a Luciano De Crescenzo, che è stato filosofo, scrittore, regista, attore, appassionato del presepe napoletano: era per lui "una specie di altare domestico, la traduzione del Vangelo in dialetto napoletano". Nella città che del presepe ha fatto un'arte, la via dei pastori pullula di visitatori già da diversi giorni, incantati da statuette singole, gruppi e scenette. Fra le botteghe più antiche, c'è quella della famiglia Ferrigno che dagli inizi dell'800 tiene viva la tradizione del presepe napoletano settecentesco, utilizzando materiali originali: la terracotta, il sughero, il legno, le sete di San Leucio. Fra le scenografie più richieste, quella dello Scoglio, costruita in sughero, con un primo piano pianeggiante e poi discese ripide e scalinatelle, il fiume con le lavandaie intente a fare il bucato, la grotta della Natività e un'osteria come luogo dei diavoli. In alto gli angeli che custodiscono il bambinello, di lato il ponte e Ciccibacco su un carretto carico di botti di vino. Infine, la Cometa che tramonterà nel pozzo dopo l'arrivo dei Re Magi. Un universo in miniatura. "Il presepe lo fanno i popoli dell'amore", scriveva Luciano De Crescenzo in un librettino ricercatissimo ("Gesù è nato a Napoli, la mia storia del presepe", Mondadori). "Zio Alfonso era "laureato" in Presepi: sapeva tutto sulle tradizioni di Natale, sul primo presepe fatto da San Girolamo nel ’400 e su quello realizzato 8 secoli dopo da San Francesco. Per lui - ricordava il filosofo - via San Gregorio Armeno, strada napoletana dove artisti artigiani fabbricano presepi, era un luogo sacro pari a San Pietro".
VIP E POLITICI ENTRANO NEL PRESEPE DELLA TRADIZIONE Nella bottega artigiana di Genny Di Virgilio c'è spazio anche per la creatività: oltre al presepe tradizionale del '700, che ha portato per la prima volta anche a Milano e a Roma, nei corner della Rinascente, c’è quello dove entrano in scena personaggi dei nostri tempi, vip e politici, soprattutto: "Silvio Berlusconi è un evergreen - dice il mastro presepaio - ma sono molto richieste come regalo di Natale anche le statuine di Matteo Salvini, Luigi Di Maio e Giuseppe Conte". Nella sezione attualità quest'anno c'è anche Freddie Mercury e Maria de Filippi. Statuette che non possono competere però con la bellezza degli zampognari di terracotta, della tarallaia, di Benino il dormiente, del pastore con la pecora sulle spalle, dei Re Magi. "Si comincia con la Natività, poi ogni anno i nostri clienti vengono ad acquistare un pezzo nuovo", spiega Di Virgilio.
LUCI SULLA COSTIERA CON LA RUOTA PANORAMICA Sorrento scintilla di luci, tra stand per lo shopping delle feste, street food in versione natalizia (pizze fritte, cuzzetielli, panuozzi, fritture varie), musica, danza e teatro per la dodicesima edizione di "M'Illumino d'Inverno". Ma le più belle luci d'artista si accendono a Salerno, con 40 chilometri di cavi, 5 milioni di lampadine led a basso consumo energetico, tutte dedicate ai temi del mito, del sogno, del tempo, del Natale. Attesi 12mila turisti. Quest'anno c'è anche una ruota panoramica di 55 metri d'altezza, con 36 cabine multicolor. "Lo Zoo che vorrei" è nella Villa comunale, su Corso Vittorio Emanuele sono stati installate sontuose cascate di luci, a piazza Flavio Gioia, dentro una foresta luminosa, c'è un grande albero che con i suoi rami lucenti avvolge lo spazio. A Torrione, in piazza Gian Camillo Gloriosi, splende una gigantesca stella cometa, mentre e a piazza Portanova un albero di 24 metri, con luci cangianti, illuminato il 1 dicembre dall'attrice Cristiana Capotondi.
NATALE NEI BORGHI MARINARI Il borgo marinaro di Polignano a Mare è magia pura: fino al 6 gennaio l'atmosfera è quella di un villaggio natalizio in piena regola, con luminarie, mercatini, una pista di pattinaggio sul ghiaccio e un albero di Natale di 18 metri, il più alto della Puglia. Ma a rendere speciali i giorni delle feste saranno le installazioni luminose dedicate, quest'anno, ai polignanesi Domenico Modugno e Pino Pascali. Una grande chitarra e una coda di balena rievocheranno la musica e le opere dei due artisti, per un omaggio "Nel blu dipinto di luci". La neve cade in fiocchi di luce sulle cupole dei trulli di Alberobello: le strade si trasformano in un grande caleidoscopio con i tradizionali mercatini e lo storico presepe vivente, alla 49° edizione. In scena più di 200 figuranti e un pubblico di 13mila visitatori.
A MATERA COME A BETLEMME Ma è Matera, nel paesaggio così vicina Betlemme, il palcoscenico più suggestivo della Natività: da Sasso Barisano a Sasso Caveoso, come nelle grotte delle Terra Santa, si animeranno le rappresentazioni sacre (anche recitate), dall'Annunciazione alla nascita di Cristo. In strada, il suono della terra che preannuncia il Natale, quello del le zampogne, e lo street food della tradizione gastronomica natalizia: in questo particolare periodo del calendario liturgico, i grani duri della collina materana vengono trasformati in prodotti da forno dolci e salati. "Il tutto comincia alla vigilia dell'Immacolata, quando il pane si modifica in forma di grande tarallo e viene arricchito di semi di finocchietto selvatico – spiegano gli organizzatori - È il cosiddetto "fcjlatìdd" da assaporare rigorosamente accompagnato da tocchetti di baccalà fritto in pastella". Tra i dolci, friselle alle mandorle ("U frsedd") o le strazzate e i biscotti al vino bianco glassati di zucchero "ingjlppet".
PRESEPI DI SABBIA E DI CORALLO A CATANZARO "Sarà tre volte Natale" a Catanzaro (citando Lucio Dalla), tra identità, tradizione, passione, arte, cultura e religione: un "Presepe di sabbia", creato da 7 artisti di fama internazionale, sarà allestito in piazza Prefettura e occuperà uno spazio di 500 metri quadrati. Presepi, mercatini in piazza della Loggia, tra artigianato e specialità gastronomiche, e musica: ad Erice i suoni pastorali del Natale si trasformano in duetti tra zampogne e cornamusa, voce, flauto, doppi flauti, marranzano, ciaramella, friscaletto e altre infiFrancesca La Marca nite combinazioni, in concerti di musica antica suonati in strada o nelle chiese. Presepi di corallo, realizzati dal maestro trapanese Platimiro Fiorenza saranno esposti negli spazi del Polo museale "Antonio Cordici". Sono le opere dell'ultimo corallaio, inserito nel registro delle eredità immateriali della Sicilia, fra i Tesori umani viventi tutelati dall'Unesco.