Al Kirchner Cultural Centre di Buenos Aires è stata esposta per tre settimane la mostra "Italia: la bellezza della conoscenza", promossa e finanziata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e progettata dal Consiglio Nazionale della Ricerca, insieme a quattro principali musei della scienza italiana: Città della Scienza con sede a Napoli, il Muse di Trento, il museo Galileo Galilei di Firenze e il Museo Leonardo da Vinci di Milano.
Alla cerimonia di inaugurazione, tra le numerose autorità, sono intervenuti il Segretario di Stato argentino alla Scienza, Tecnologia ed Innovazione, Jorge Mariano Aguado, e Corrado Varotto, importante scienziato italiano e argentino, promotore della collaborazione spaziale fra i due Paesi.
La mostra, divisa in cinque aree tematiche (Spazio, Salute, Alimentazione, Ambiente e Beni Culturali) volti a evidenziare i collegamenti originali e innovativi che uniscono in modo creativo la scienza e la ricerca ad altri ambiti, come l'arte, la moda e la cucina, è servita a chiudere in modo significativo il programma di promozione condotto dall'Ambasciata d’Italia a Buenos Aires nel corso del 2019 intitolato "In-genio italiano", in onore del genio di Leonardo da Vinci, nella ricorrenza dei 500 anni dalla morte di tale figura simbolica del Rinascimento e dell'Italia proprio grazie alla sua capacità di spaziare in tutti gli ambiti della cultura: dalle arti alla scienza, dall'ingegneria alla medicina.
L'evento è stato affiancato da un ricco calendario di iniziative di cooperazione scientifica, tra le quali il seminario "Non Destructive Techniques for Cultural Heritage" e il congresso Internazionale di Medicina del Lavoro Italia-Argentina organizzati da Università argentine e italiane, un incontro organizzato dall'Ambasciata con il neuroscienziato Facundo Manes, intitolato "Leonardo neuroscienziato?", il lancio del Master in Tecnologie dell'Alimentazione realizzato dall'UBA e dall’Università di Parma e un evento sulla ricerca scientifica in Antartide realizzato dal Ministero degli Esteri argentino.
La mostra ha ricevuto un importante successo di pubblico e una notevole attenzione mediatica, con circa 10mila visitatori e più di dieci articoli comparsi sui principali quotidiani argentini, oltre a servizi su TV e radio.