Auguriamo all’ultimo fortunato vincitore della Lotteria Italia (biglietto vincente da 5 milioni di euro venduto a Torino) di aver maggior fortuna dei suoi predecessori.
Non è un paradosso, né un tentativo di tirargliela, come si dice. Il fatto è che, a proposito di numeri, delle magnifiche sorti che attendono i nuovi nababbi per caso non restano che brevi scampoli di illusione. L’87% dei vincitori di premi milionari, infatti, in due anni torna povero.
In pratica quasi tutti, statisticamente 9 su 10 non reggono “le frombole e i dardi – per citare l’Amleto – “dell’oltraggiosa fortuna”. La quale è cieca per definizione e, a quanto pare, quando ci vede e sembra notarci è solo per allestire spettacolari vendette. La faccenda è scabrosa, non esattamente uno spot per la Lotteria più famosa (ma sempre più insidiata dall’enorme offerta di azzardo).
Il punto ineludibile sta nell’entità di quella cascata di euro che all’improvviso ci fa ricchi. Non sappiamo gestirla, anche vivere di rendita è un mestiere. Prima è necessario saper far di conto in maniera professionale, ascoltare i consigli giusti, diversificare i rischi, decidere per l’allocazione più ragionevole del gruzzolo. Il mattone, certo, ma anche depositi vincolati con interesse fisso al 3% annuo…
Le soluzioni finanziarie non mancano, ma occorre conoscere la dura realtà. Dilapidare ci viene più facile che risparmiare. Mettiamoci pure l’euforia da vincita che ottunde il ragionamento. E le pressioni dei parenti, le pretese degli amici, l’angoscia da accerchiamento. Forse, freudianamente, non vogliamo trasformarci in qualcosa di diverso dalla persona che siamo. Con zelo inconscio ma implacabile, lavoriamo indefessi alla rovina del milionario abusivo che ci tormenta. Fin da subito.