Lo sfruttamento della prostituzione è "un crimine contro l'umanità e nasce da una mentalità malata, secondo cui la donna va sfruttata. Al giorno d'oggi non c'è femminismo che sia riuscito a togliere questo dall'immaginario collettivo. È una malattia dell'umanità". Papa Bergoglio, che ha sempre avuto a cuore il problema, in Vaticano nel corso della riunione di preparazione al Sinodo sui giovani di ottobre ha risposto a braccio alla domanda di una ragazza nigeriana coinvolta con l'inganno nella tratta degli esseri umani, "un'esperienza drammatica – ha raccontato lei -, di totale annullamento delle mia dignità".
Durissimo Francesco. Se qualche giovane ha l'abitudine di sfruttare la prostituzione, "la
tagli": "Chi fa questo è un criminale. Questo non è fare l'amore, è torturare la donna". Chiede perdono per tutti i cattolici che commettono "questo atto criminale".
Il Santo Padre ha specificato di aver visitato una delle case di ragazze liberate dalla schiavitù, "è da non credere": "mi raccontavano che per proteggersi attivano una schizofrenia difensiva, isolavano cuore e mente e solo dicevano: questo è il mio lavoro. Ma la dignità esterna, sociale, era sul pavimento. Così si difendono queste ragazze: senza alcuna speranza. Alcune sono riuscite a fuggire, ma la mafia di questa gente le perseguita, le trova. Una di loro mi ha detto che due volte non aveva portato la somma che doveva e le avevano tagliato l'orecchio, ad altre avevano spezzato le dita. Questa è una schiavitù di oggi. Penso allo schifo che devono sentire queste ragazze".
Nel corso dell’incontro Papa Francesco ha sottolineato il dolore che purtroppo sembra ferire le giovani generazioni che si sentono troppo spesso senza futuro. "In Italia - ha detto - le statistiche sulla disoccupazione giovanile segnalano un tasso del 35 per cento, in un paese confinante i dati sono analoghi. Ma i numeri sui suicidi giovanili non li sappiamo: le statistiche sui suicidi giovanili sono tutte truccate. Sembra che siamo circondati da una cultura che, se da una parte idolatra la giovinezza cercando di non farla passare mai, dall'altra esclude tanti giovani dall'essere protagonisti. È la filosofia del trucco, le persone
crescono e si truccano per sembrare giovani, ma allo stesso tempo non fanno crescere i giovani".
"Spesso siete emarginati dalla vita pubblica ordinaria e vi trovate a mendicare occupazioni che non vi garantiscono un domani", ha denunciato il Papa. Secondo Bergoglio, la mancanza di lavoro per i giovani "è un peccato sociale, la società è responsabile di questo". Infine, un invito ai giovani stessi: "Osate sentieri nuovi,non spaventatevi,anche se ciò comporta dei rischi". Senza rischiare, ha detto il Pontefice, "un giovane invecchia, va in pensione a 20 anni e invecchia pure la Chiesa". "Una cosa è la prudenza, che è la virtù, ma un'altra è la paura".