Egregio direttore, "una via Almirante a Verona? Davvero? Oh, povera strada". Questa la prima reazione della senatrice a vita Liliana Segre alla notizia che il consiglio comunale scaligero ha votato di intitolare una strada allo storico leader del Msi e della destra nazionale.
"Non vedo cosa ci sia di anomalo visto che molte altre città d’Italia lo hanno già fatto. Almirante ha fatto la storia del nostro paese e della destra italiana nel confronto parlamentare e non vedo perché non possa avere intitolata una via" ha prontamente replicato il sindaco di Verona Federico Sboarina.
All'attacco chiaramente politico della Segre, il capo dell'amministrazione comunale eletto dalla maggioranza dei veronesi, in ossequio alla par condicio dei buoni e dei cattivi, avrebbe potuto rispondere citando il libro dello scrittore russo Alexander Solgenitsin, "Due secoli insieme".
In questo libro, il maggiore esperto mondiale in massacri collettivi, si occupò delle grandi responsabilità che ebbero gli ebrei nello sterminio degli armeni (cripto ebrei di Salonicco), in quello dei neri africani durante la tratta degli schiavi, in quello dei palestinesi dei territori occupati e in tutte le guerre di sterminio condotte dagli europei, ma dagli ebrei sostenute e lautamente finanziate.
Lo Sboarina cattolico e praticante avrebbe anche potuto senza colpo ferire l'"impicciona" Segre, citare la colonna portante del pensiero filosofico occidentale San Tommaso D'Aquino che in più occasioni condannò la pratica dell'usura ebraica. Nonostante ciò, il gentiluomo, gran signore e nobile Sboarina, ha concesso la cittadinanza onoraria anche a chi la vorrebbe solo per sé.
Gianni Toffali