Lo abbiamo detto dal primo giorno e vale di più adesso: questo governo nato sull’onda del mojito e della capriola di Renzi sui 5 Stelle ha senso di vivere se convince una buona parte degli italiani della sua utilità. Utilità che non si inventa e non si racconta, ma si traduce nella concretezza delle riforme da fare.

Lo confermano il Piano per il Sud appena presentato o la modifica radicale dei decreti Salvini che sembra finalmente in dirittura d’arrivo. Tutto il resto somiglia a un tirare a campare in attesa di tempi migliori e questo non va bene perché rischia solo di gonfiare le vele della destra. Per questo dico che forse non ho capito io, ma troverei insostenibile una posizione che rivalutasse il metodo "Scilipoti". Per quanto mi riguarda ha ragione Zingaretti quando dice che al governo serve uno scatto e noi siamo completamente impegnati per questo traguardo.

Immaginare maggioranze diverse con sedicenti "responsabili" somiglia troppo a brutti film del passato. Dobbiamo volere il rilancio di questo governo e di questa maggioranza e chi sceglie di romperla se ne assume ogni responsabilità. Giustissimo invece lavorare da subito a costruire il campo largo, l’alleanza progressista, di una alternativa vincente alla destra. In fondo è ciò che abbiamo provato a fare in questi mesi. Sia sul fronte del governo dove, a partire dal molto di buono nella manovra di bilancio, si è tornati a dare credibilità al paese dopo l’isolamento assurdo dell’anno precedente vissuto nel segno del battere i pugni in Europa senza possedere uno straccio di proposta né sull’economia né su sicurezza e migranti.

Ma abbiamo provato a farlo anche nel legame con interlocutori e mondi fuori da noi come nella tre giorni di Bologna su "Tutta un’altra storia" quando a tante forze e persone della cultura, del lavoro e dell’impresa, dell’impegno sociale abbiamo chiesto di aiutarci a dettare il profilo di una alternativa solida e convincente. Quella è la strada da percorrere e la semina da proseguire. Lasciamo perdere alibi e trasformismi che già parecchio danno hanno prodotto alla nostra democrazia e alla reputazione delle sue istituzioni. Il Pd è tornato in campo con la forza delle idee e di alcune coerenze. Vediamo di proseguire sulla retta via.

GIANNI CUPERLO