Una volta, rispondere al telefono che squillava era un imperativo pressoché assoluto. Lo si faceva, punto e basta, senza porsi domande. Non rispondere sarebbe equivalso a non aprire la porta a un ospite, anche se inatteso. Lo si poteva fare, ma nascondendosi "trepidanti" dietro le tende e sperando che chi bussava pensasse non ci fosse nessuno in casa... Invece, in un lasso di tempo sorprendentemente breve, la gente ha imparato a fregarsene. Ormai si fa di tutto con lo smartphone fuorché parlare. Ricerche Usa rivelano che il 75% della generazione dei "millennial" - i nati tra il 1982 e il 1999 che raggiungono la maggiore età negli anni 2000 - preferisce ricevere un sintetico testo scritto o una breve registrazione audio piuttosto che una comunicazione vocale "dal vivo".
Ciò è per certi versi controintuitivo: la telefonia, sempre più, anziché offrire un mezzo per avvicinare gli altri, serve a tenerli lontani. Il fenomeno è particolarmente marcato negli Stati Uniti. Il New York Times, per un servizio sulla conduzione delle ricerche demografiche politiche al telefono, ha voluto sperimentare direttamente la tecnica. Commissionando un’indagine in tre importanti distretti elettorali - due nell'Illinois e uno in California - ha trovato che, nelle aree considerate, la proporzione del pubblico disposta a rispondere a una telefonata da un numero sconosciuto non superava il 2,4%. Le aziende che di mestiere fanno ricerche demoscopiche vantano tassi di risposta maggiori, ma comunque non più di un misero 6%.
Oltre a essere un indicatore del declino della comunicazione vocale a distanza, il risultato fa sorgere un dubbio: quanto possono essere rappresentativi del pubblico allargato gli individui che ancora rispondono quando il resto della popolazione pare abbia smesso di farlo? Il caso americano è particolare perché in parte dipende dalla reazione alla piaga nazionale delle telefonate computerizzate da parte delle aziende di marketing diretto - partirebbero infatti oltre 165 milioni di "robocalls" al giorno - che arrivano spesso all’ora di cena per trovare qualcuno in casa.
Anche in Europa è esperienza comune che la volontà di rispondere, persino ai numeri conosciuti, non è più quella di una volta. Si direbbe che la gente sia semplicemente stufa di parlare al telefono, ora che è - o sarebbe - così facile. Il fenomeno riguarderebbe pure quelli con cui il rapporto personale è molto stretto. Un trentenne si lamenta: "Anche la mamma mi blocca! Quando chiamo, vengo passato subito alla voice mail: ‘Mi dispiace, non posso rispondere ora. Lasciate un messaggio e sarete richiamati’. Credi che mi richiami? Suo figlio? Al massimo manda un SMS".
James Hansen