Uno studio italiano fa luce sulle impronte lasciate dal Parkinson sulla pelle. Come accertato dai ricercatori dell'Università Statale di Milano, insieme al Centro Parkinson dell'Ospedale Gaetano Pini-CTO e alla Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson, le terminazioni nervose della cute presentano degli aggregati di una particolare proteina.
Si tratta dell'alfa-sinucleina, le cui "impronte" lasciate sull'epidermide potrebbero diventare dei nuovi biomarcatori utili alla diagnosi precoce e tempestiva della malattia, oltre che rafforzare l'ipotesi secondo cui la malattia stessa possa insorgere alla periferia del sistema nervoso.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Brain, ha preso in considerazione soggetti sani, malati di Parkinson e 19 coppie di gemelli omozigoti discordi per la malattia. A tutti sono state effettuate delle biopsie cutanee poco invasive, che hanno rivelato - appunto - la presenza di aggregati di alfa-sinucleina nel sistema nervoso periferico dei malati.
Rino Dazzo