Odebrecht, società costruttrice brasiliana, non potrà più partecipare a bandi pubblici fin quando a Panamá non si saranno concluse le indagine riguardanti un caso di corruzione che ha visto protagonista la grande azienda nonostante siano già stati pagati 200 milioni di dollari di multa. In questo modo si è allargata la possibilità per altre aziende di partecipare ai bandi e costruire a Panamà.
"Costruttori di Spagna, Italia e Cina - ha dichiarato Isabel Saint Malo, vice presidente di Panamá - sono tra i Paesi interessati alla realizzazione di opere pubbliche nella nostra nazione. Ma quanto accaduto deve fare in modo che le imprese comprendano che
Panamà e l'America Latina non permetteranno atti di corruzione nelle opere pubbliche, perchè in caso avverso ci saranno delle conseguenze".
Con il temporaneo veto a Odebrecht, nonostante l'azienda abbia alle spalle diversi anni nella nazione centroamericana, il programma di opere pubbliche andrà avanti ugualmente. "Ci sono tante aziende - ha aggiunto ancora la vice presidente - e tra queste imprese
italiane, come spagnole e cinesi hanno mostrato grande interesse".
In particolare poi Panamá presto inizierà a trattare con la Cina un accordo commerciale che potrebbe aprire la seconda economia mondiale a una maggiore quantità di prodotti latino-americani. "Crediamo - ha concluso Saint Malo che la posizione geografica di Panamá e la nostra connettività portuaria, aerea, marittima, possano convertirci in un luogo ideale per consolidare i prodotti dell'America Latina e la loro esportazione in Asia".
Intanto i lavori in ambito delle infrastrutture vanno avanti eccezion fatta per il progetto idroelettrico Chan II, fermo, in quanto Odebrecht si era aggiudicata il contratto, ma i lavori poi non sono mai cominciati, mentre per quello che riguarda il centro convegni 'Amador de Ciudad de Panamá' verrà terminato entro l'anno dalla China Construction America.
Caterina Pasqualigo