Finalmente la tanto declamata unità nazionale comincia a farsi breccia nel grigio panorama politico nazionale. Seppur tra mille sospetti e veti reciproci, il cammino - tortuoso - della coesione istituzionale è sempre più forte.. Certo, dettata prevalentemente, se non unicamente, da ragioni drammatiche legate all’emergenza sanitaria. Ma, comunque sia, almeno la politica nel suo complesso adesso dimostra di essere all’altezza della situazione. E anche i provvedimenti che sono stati assunti recentemente dal Governo e che dovranno ancora essere decisi non potranno che essere approvati a larghissima maggioranza se non all’unanimità. Certo, non siamo in epoca di statisti e di leader e quindi l’autorevolezza e l’autorità della politica nel suo complesso stenta ad imporsi. Ma, al di là della fragilità e dell’inconsistenza di larga parte della classe politica contemporanea, è indubbio che lo spirito dell’unità nazionale comincia ad affermarsi.
Sarebbe auspicabile, al contempo, evitare di autocitare i sondaggi di popolarità del governo o dei singoli capi partito in questa congiuntura così drammatica e così inquieta che vive l’intero paese. Se c’è un elemento da battere in questa fase politica è proprio quello di voler apparire come artefici di scelte giuste e condivise dai cittadini e suffragate dai sondaggi. Per motivi anche etici forse sarebbe opportuno evitare di scendere su questo terreno. Dopodiché, in questa stagione politica vanno favorite ed incentivate tutte le iniziative e i tentativi che mirano a creare un clima di unità, di coesione e di solidarietà nazionale. Un atteggiamento politico, culturale ed istituzionale utile al paese ma anche e soprattutto necessario per fugare tutti gli equivoci di una politica ciarliera e del tutto disancorata da ciò che in questo momento vive realmente il sistema paese. Una necessità più che una convinzione. Ed è proprio in questo momento che i grandi punti di riferimento - politici ed istituzionali - sono necessari per l’intera comunità.
Tra tutti, oggi, noi abbiamo la fortuna di avere l’autorità politica, istituzionale e morale del Presidente della Repubblica. Una figura, quella di Sergio Mattarella, che era e resta decisiva non solo come garante delle nostre istituzioni democratiche ma anche, e soprattutto, come la figura in grado di guidare ed interpretare con saggezza, buon senso ed intelligenza la politica italiana in questa fase inedita e per molti versi anche misteriosa e sempre più inquieta. Perché anche in assenza di statisti e di leader politici riconosciuti, una figura come quella di Sergio Mattarella resta un faro a cui guardare con fiducia per illuminare le strade pubbliche apparentemente senza luce e senza speranza.
GIORGIO MERLO