C’ero anch’io. Quattro sillabe e due apostrofi. Sono passati quindici anni da quella tarda sera in Montevideo, quando sulle rotative di uno dei maggiori quotidiani dell’Uruguay incominciarono a scorrere le copie di "Gente d’Italia". E, oggi, è ancora bello ed emozionante pensare, sentire proprie quelle quattro sillabe. Aver assistito, cioè, alla realizzazione di un sogno, che oggi giorno rappresenta una solida realtà editoriale, non senza un pizzico di sana invidia per la costanza ed il coraggio con cui, contro tutto e contro tutti, quel sogno è stato conseguito. Cento di questi giorni, allora, l'augurio per la "Gente" e per tutta la stampa italiana all’estero."
GIUSEPPE DELLA NOCE, DIRETTORE AISE-SEGRETARIO FUSIE