In linea con la politica di riduzione della spesa pubblica il presidente argentino Mauricio Macri ha annunciato oggi una serie di misure volte a ridimensionare drasticamente il personale politico e burocratico dell'amministrazione pubblica. "Se gli argentini hanno fatto la loro parte, la politica deve dare il suo esempio", ha detto Macri. "L'austerità deve cominciare nella politica" ha dichiarato il presidente prima di annunciare tre decisioni che verranno applicate in questo senso.
I TAGLI AI COSTI DELL'AMMINISTRAZIONE
"Elimineremo uno di ogni quattro incarichi politici dell'esecutivo" ha annunciato il capo di Stato. "Si tratta di una riduzione del 25 per cento degli incarichi e del costo dell'amministrazione", ha precisato. Oltre a questo Macri ha dichiarato che "quest'anno i funzionari non avranno aumenti di stipendio" e che è pronto un decreto che stabilisce che "i familiari dei ministri non potranno far parte del governo".
UN CAMBIAMENTO ANCHE DELLA CULTURA
In questo senso il presidente argentino ha spiegato che "ci siamo impegnati non solo ad un cambio economico, ma anche ad un cambio culturale". "Vogliamo cambiare la cultura del potere, tutti dobbiamo cedere qualcosa per il beneficio della comunità" ha aggiunto. In termini nominali il programma annunciato dal presidente corrisponde ad un taglio di circa 1000 incarichi e ad un risparmio nell'ordine dei 70 milioni di dollari ripartito tra i 20 ministeri del potere esecutivo oltre alla stessa Presidenza e al Gabinetto dei ministri.
COSA INCLUDE IL PIANO DI RIDUZIONE
Lo stato argentino, secondo gli ultimi dati pubblicati dispone di 3.500 posti dirigenziali, ma il piano di riduzione, secondo quanto filtrato alla stampa, include anche gli organi decentralizzati di gestione della previdenza sociale (Anses) e della salute pubblica (Pami). Tra le aree prese di mira nelle diverse amministrazioni figurano principalmente i sottosegretariati, le direzioni nazionali, ed i coordinatori ministeriali, e tra le amministrazioni quelle piu' numerose in termini di incarichi risultano quelle del ministero della Produzione e dello Sviluppo Sociale, e quelle della Presidenza e del Gabinetto dei ministri.
IL NUMERO DEGLI IMPIEGATI
L'amministrazione pubblica nel complesso ha 210 mila impiegati che non rientrano in questo annuncio ma che sono comunque sono sotto minaccia costante. Su questo fronte per il momento il governo si è mosso attraverso il mancato rinnovamento dei contratti di collaborazione in scadenza Dal punto di vista del congelamento degli stipendi per un anno, si tratta di una misura che sembra dare un forte messaggio ai sindacati in un momento dell'anno decisivo per le trattative salariali tradizionalmente impostate sull'indice dell'inflazione. In questo senso il compito dell'esecutivo risulta arduo.
IL VETO ALLE ASSUNZIONI DEI FAMILIARI
Il tetto minimo dell'adeguamento salariale è rappresentato dal 15 per cento di inflazione proiettato per il 2018 nella legge Finanziaria ma i sindacati fanno riferimento al 25 per cento di inflazione del 2017 ed in ogni caso, pur accettando una proiezione del 15 per cento, premono per l'introduzione di una clausola di adeguamento automatico in caso si registri un indice superiore. L'annuncio riguardante il divieto di assunzione nell'amministrazione pubblica di familiari di membri dell'esecutivo ha rappresentato invece una sorpresa e non figurava tra le misure comparse nelle indiscrezioni filtrate alla stampa nei giorni precedenti. Anche questa delibera ha un forte impatto simbolico ed è coerente con il discorso pubblico a favore della trasparenza della politica e con la campagna contro la corruzione intrapresa fin dalla campagna elettorale.
UNA MOSSA PER STOPPARE EVENTUALI POLEMICHE
La mossa serve anche a schivare possibili polemiche per casi di familismo e di irregolarità da parte dei funzionari di governo, che ciclicamente si affacciano anche nei confronti dell'attuale esecutivo. E' di quest'ultima settimana per esempio una controversia legata alla denuncia dell'impiegata domestica del ministro del Lavoro, Jorge Triaca, che ha affermato di aver lavorato per lungo tempo in nero fino a che il ministro non le ha trovato un contratto fittizio nell'amministrazione di un sindacato. Il settimanale "Perfil" aveva pubblicato nel 2016 una lunga lista di familiari di ministri nella quale figuravano tra gli altri parenti del capo di Gabinetto, Marcos Pena, e dello stesso ministro della Modernizzazione incaricato dei tagli alla amministrazione, Andres Ibarra.