Homo homini lupus. Ricordate? Feroce, cattivo, cacciatore, pronto a sbranare. Era la regoletta che bisognava sempre tener presente, per vivere e non soccombere. Adesso, altro giro, altra regoletta: homo homini virus. La nuova legge della convivenza mondiale, scritta dalla pandemia: ogni individuo può essere carnefice di se stesso e dell'altro. Perciò tenere le distanze, tapparsi naso e bocca, chiudersi se si può in casa. Incontri ravvicinati, niente, se non rigorosamente protetti, e non è detto...
E allora, che sarà domani? Che domani sarà? Dalla nebulosa delle nuove regole che saranno, se ne individuano alcune. Un paio sono già quasi fatte. Tutti al mare, ma addio spiagge sovraccariche di sdraio e ombrelloni in ventesima fila. Lastroni di plexigas a dividere i villeggianti, i lettini distanziati. Non si potrà più origliare il cellulare no stop del vicino, leggere i titoli sul giornale aperto a dieci centimetri. In compenso non si sentiranno più le urla dei piccoli in vacanza, né confidenze imbarazzanti delle pettegole vicine di ombrellone.
Cambiano le regole, mutano gli scenari. Medici e infermieri sono più astronauti in caduta libera che camici spiegazzati e rassicuranti. Gli ospedali piattaforme di fantascienza. Così le spiagge saranno coi pannelli divisori, coi lettini distanti. E chi glielo spiega al bagnino che non potrà più sfidare la legge dell’impenetrabilità addossando sdraio multistrato? Una nuova foto dal bagnasciuga, il mare, lui si spera, sarà sempre lo stesso paziente, immenso, infinito. Laggiù all'orizzonte.
Nuova scena anche per i bus. Sopra, solo viaggiatori seduti. Addio agli assalti alle diligenze, appesi allo sportello nell'ora di punta, sul collo il fiato del vicino, nella schiena la borsa della signora, sulla bocca l'imprecazione quotidiana. Adesso, come nel mitico Nord della efficienza diffusa, finalmente si viaggerà da persone e non su carri bestiame. Ci voleva il Coronavirus per ridare un mare a dimensione umana e un autobus che non ci frantuma le ossa... Chissà, la commissione di esperti è riunita. Stanno lavorando e ragionando. Speriamo.
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