Ieri, nell’Aula di Montecitorio, è stato approvato l’Ordine del Giorno di Simone Billi (Lega) per sostenere finanziariamente le Camere di Commercio all’Estero. “Il lavoro non è finito e continuerò a lavorare e vigilare affinché il Governo applichi quanto votato in Aula”, assicura il deputato eletto in Europa. “Il Made in Italy e i dipendenti all’estero delle Camere di Commercio vengono prima dei giochi di Palazzo”, aggiunge Billi che lunedì scorso è intervenuto in Aula durante la discussione generale.
“Membri del Governo, per far ripartire l'Italia, mi appello a voi: utilizziamo tutti gli strumenti e le risorse a disposizione! L'export italiano sostiene la nostra economia per circa il 30 per cento del PIL. Sosteniamo, quindi, l'internazionalizzazione delle nostre imprese con tutte le risorse possibili”, ha detto Billi in quella occasione. “A questo riguardo, la nostra rete delle Camere di commercio italiane all'estero rappresenta un'importantissima risorsa, operante all'estero, per supportare le nostre imprese. Le nostre camere di commercio all'estero hanno una conoscenza dei mercati locali approfondita, perché sono da anni al lavoro sul territorio. Sono, pertanto, importanti vettori per il nostro export”.
“Le 79 camere, suddivise in 56 Paesi, sono invece state dimenticate da questo Governo”, ha accusato il deputato. “Un Governo formato - lo voglio ricordare ancora una volta - da Partito Democratico, Italia Viva e Cinquestelle. Ma perché - Governo - avete dimenticato una rete di così validi professionisti, che da anni si impegnano per il nostro Paese, con coraggio e passione? Considerate che, all'incirca, nel 2020 la stima è che il fatturato delle camere di commercio italiane all'estero sarà diminuito di più della metà, di quello del 2019: 49 milioni nel 2019 e la stima è meno della metà nel 2020. Si trovano, quindi, in una grave crisi a causa del Coronavirus. Non possiamo permetterlo. Facciamo in modo – ha concluso – che anche le camere di commercio italiane all'estero possano essere supportate dagli incentivi, che voi, Governo, avete già previsto per l'internazionalizzazione delle imprese”.