Non c’è l’Argentina rinchiusa nella quarantena più lunga del mondo.
Non c’è il Brasile, il principale focolaio della pandemia nella regione. Non ci sono Perù e Cile la cui situazione si sta aggravando sempre di più con il passare del tempo.
Non c’è il Messico e neanche la Colombia, l’Ecuador e la Bolivia che seguono la tendenza del continente. A tutti i paesi dell’America Latina, secondo le ultime indiscrezioni, verrà escluso l’accesso in Unione Europea che riapre le frontiere dopo l’emergenza del coronavirus a partire da domani primo luglio con il pericolo di un aumento dei contagi.
Tutti esclusi tranne uno. Ancora una volta. L’Uruguay è la solita eccezione nel contesto di un continente che brucia. Quella dell’Europa è solo l’ultima certificazione di una realtà che era già abbastanza prevedibile. Arrivata in ritardo rispetto ad altri paesi, la pandemia sta dando un colpo terribile ai paesi latinoamericani con sistemi di salute al collasso e lo spettro delle crisi economiche che tornano ancora una volta facendo crescere le disuguaglianze. L’eccezione uruguaiana si capisce ancora di più se inserita nell’intero conte- sto americano (con 5 milioni di contagiati e quasi 245mila morti) in quanto unico paese autorizzato a entrare in Europa insieme al Canada. Fedele alla sua storia, l’Uruguay resta stabile nel turbolento contesto regionale e il coronavirus oggi appare abbastanza controllato nonostante un focolaio apparso, dopo un periodo di grande ottimismo, nel dipartimento di Treinta y Tres confinante a est con il Brasile. Con 27 morti e 929 persone contagiate in questi tre mesi e mezzo, le persone attualmente infette sono 84 di cui 10 a Montevideo. Anche se Bruxelles ha dato l’ok bisognerà capire concretamente come sarà possibile collegare la “Svizzera d’America” che mantiene le frontiere chiuse con il vecchio continente. Nei giorni scorsi il ministro degli Esteri uruguaiano Ernesto Talvi ha annunciato la ripresa dei voli di Iberia nella rotta Montevideo-Madrid che ha già tre date confermate nei giorni 6, 13 e 20 luglio.
Tuttavia, come ha precisato nel fine settimana il sottosegretario al Turismo Remo Monzeglio, questi tre voli sono già pieni in quanto destinati al ritorno degli uruguaiani o a chi ha interessi economici nel p ese. Lo stesso sottosegretario ha poi aggiunto che ci sarebbero altre 3 compa- gnie interessate a riprendere i collegamenti aerei con l’Uruguay e che sono Air Europa, Copa Airlines e Latam.
Matteo Forciniti