Da molti osservatori quello uruguaiano era stato giudicato come uno dei padiglioni più belli all’Expo di Milano del 2015. Di certo quell’evento fu una vetrina di grande visibilità per l’Uruguay che partecipava per la prima volta a un’esposizione universale per promuovere in Italia e nel mondo le sue numerose bellezze. Ebbene, a distanza di cinque anni in Uruguay si è accesa la polemica politica sui costi che la fiera di Milano ebbe per le casse dello Stato, una somma che fu quasi di 6 milioni di euro.
All’epoca dei fatti al governo c’era il centrosinistra con il Frente Amplio, mentre oggi con l’esecutivo di Lacalle Pou lo schieramento politico è cambiato spostandosi a destra. Ad aver dato origine alla vicenda è stata la richiesta presentata nei mesi scorsi dall’ex deputato Carlos Enciso (attualmente ambasciatore uruguaiano in Argentina). Nella sua interrogazione parlamentare Enciso ha chiesto al Ministero degli Esteri un rapporto sulle spese sostenute da Uruguay XXI e in particolare sulla partecipazione a esposizioni internazionali negli ultimi 6 anni.
Uruguay XXI è l’ente che si occupa di promuovere l’immagine del paese nel mondo innanzitutto attraverso il turismo ma anche nella ricerca degli investimenti esteri e nella promozione delle esportazioni. I dati forniti ieri dal Ministero degli Esteri sono stati commentati dal deputato del Partido Nacional Alvaro Rodriguez che si è detto "molto sorpreso" per il capitolo delle spese inerenti all’Expo di Milano del 2015 con un costo totale di 5.968.368 euro così diviso: 4.964.691 per la logistica, 763.668 per le risorse umane, 206.277 per le spese di viaggio e 33.733 per il trasporto. "Leggendo la risposta del Ministero siamo rimasti molto sorpresi dalle spese sostenute per l’Expo di Milano" ha affermato Rodriguez.
"Inizialmente pensavamo che si trattasse di un errore ma poi abbiamo avuto la conferma dal Ministero. Riteniamo che 6 milioni di euro sia una cifra molto importante per un’esposizione internazionale che non sottovalutiamo per la sua rilevanza ma che rappresenta comunque un costo troppo alto. Proprio per questo chiederemo ulteriori informazioni cercando di conoscere le spese nei dettagli, quali aziende furono contrattate e in base a quali criteri vennero scelte".
Svoltasi tra i mesi di maggio e ottobre del 2015, il tema scelto per questa edizione dell’esposizione universale fu quello dell’alimentazione. "La vita cresce in Uruguay" fu il motto scelto dal padiglione uruguaiano progettato dall’architetto Javier Díaz e che venne in seguito acquistato da un’azienda lombarda. Oggi il padiglione ospita un ristorante uruguaiano nella provincia di Varese.
Matteo Forciniti