Sarà una storia personale, che parlerà delle passioni legate alla sua vita: Paolo Sorrentino torna a girare a Napoli e il titolo del film è "È stata la mano di Dio", con un chiaro riferimento a Maradona che nel pantheon del regista ha un posto speciale tant'è che lo citò anche nello speech di ringraziamento sul palco della cerimonia dell'Oscar quando conquistò la statuetta per La grande bellezza. Le riprese s'inizieranno a breve nella città natale del regista che così lo ritrova a vent'anni dall'esordio con L'uomo in più.
"Sono emozionato all’idea di tornare a girare a Napoli, vent’anni esatti dopo il mio primo film" dice Sorrentino. Il suo nuovo lavoro sarà prodotto dalla Fremantle per Netflix. "È stata la mano di Dio è, per la prima volta nella mia carriera, un film intimo e personale - dice sempre Sorrentino - un romanzo di formazione allegro e doloroso. Sono felice di condividere questa avventura col produttore Lorenzo Mieli, la sua The Apartment e Netflix. La sintonia con Teresa Moneo, David Kosse e Scott Stuber sul significato di questo film è stata immediata e folgorante. Mi hanno fatto sentire a casa, una condizione ideale, perché questo film, per me, significa esattamente questo: tornare a casa".
Un ritorno a casa ma pure un ritorno al cinema dopo Loro, 2018, il film in due parti sulla vicenda - più privata che pubblica - di Silvio Berlusconi. E dopo le esperienze televisive di successo prima con The Young Pope del 2016, poi con il recente The New Pope che ha debuttato su Sky Atlantic lo scorso gennaio. Un ritorno a Netflix, anche, visto che da pochi giorni sulla piattaforma è disponibile Homemade, una raccolta di cortometraggi realizzati da autori vari, ciascuno a casa propria, durante il lockdown.
Quanto al titolo, Maradona è sempre stata una costante nella vita del regista, fin da ragazzino, come ha raccontato in numerose interviste. Tenendo in mano l'Oscar per La grande bellezza, davanti al gotha di Hollywood, lo citò insieme a Fellini, Scorsese e i Talking Heads come una delle sue fonti di ispirazione. E gli rese omaggio anche nel suo film del 2015 Youth - La giovinezza, mostrandolo rallentato e appensantito ma con il carisma che da sempre lo ha contraddistinto e senza paura di tornare a far volteggiare un pallone.