Quando scrivo, a volte mi viene il dubbio che stia diventando un po’ matto, circondato da tanti virus. Di questo strano período della storia degli ultimi due secoli, mi sorprende la "paura" del mondo: una umanitá che ha conosciuto le piú crudeli guerre negli ultimi cent’anni, si inginocchia davanti ad un virus e - come ho gia scritto - vive imprigionata nel proprio timore. L’ho definita una umanitá ferita e timorosa, a partire dal Covid 19. Sin da piccoli ci hanno insegnato il valore del coraggio, ed ora da tutte le parti sorge il monito "fai attenzione", "chiuditi in casa", "cosa ne sará del giorno dopo?".
Mi incoraggia comunque il fatto che l’argomento non é solo frutto delle mie vacillazioni, ma é una questione che si espande dappertutto: viviamo un mondo pieno di paure, anzi di "biopaure". Ma che cos’é la "biopaura"? Da dove nasce questa strana parola frutto dei nostri tempi di COVID 19? La "biopaura" é una sorta di paura biológica, cioé una paura attecchita alla nostra condizione di esseri viventi, che ci trascineremo indietro, dovunque si vada. E' la paura che crolli tutto, legata alla mancata ripartenza della macchina economica e della produzione di valori economici e sociali. La biopaura sará la piú pesante ereditá che il coronavirus lascerá nel nostro paese e nel mondo. E questo non lo dico io, ma lo dice addirittura il CENSIS, cioé il Centro Studi Investimenti Sociali, prestigioso istituto di ricerca socio-economica italiano fondato nel 1964. L’Ente ha condotto una ricerca insieme con la Assogestioni, che é l'associazione italiana che riunisce le società di gestione del risparmio. Il risultato di questa ricerca segnala che il fatto di essersi lasciati alle spalle il lockdown non é bastato ad allontanare quella sensazione di insicurezza che ancora domina la societá.
E’ propio questa sensazione di paura, con notevoli risvolti nell’economia, che la ricerca definisce come "biopaura da contagio". "Il 67,8% degli italiani - dice il rapporto CENSIS - ha paura per la situazione economica familiare. Una paura radicata nei territori e trasversale ai diversi gruppi sociali. La percentuale sale al 72% tra i millennial e le donne, sfiora il 75% nel Sud, supera il 76% tra gli imprenditori e arriva all’82,6% tra le persone con i redditi più bassi. Nella fase post-emergenza, la biopaura da contagio e la minaccia alla salute si saldano ai timori per le incerte prospettive economiche. La paura diventa così il principio regolatore emotivo di questa nuova stagione". Come vedete, il rapporto va oltre le mie modeste considerazioni sulla espansione del timore umano post COVID 19.
"L’epidemia del Covid-19 - continua il rapporto - , oltre ad aver diffuso la paura, ha generato una grande incertezza economica ed esistenziale. Lo pensa il 49,7% degli italiani (il dato sale al 58,9% tra gli imprenditori). L’unica certezza è che "tutto può succedere". La fine della storia ha lasciato il posto alle infinite storie possibili. La possibilità che un evento inedito e inatteso possa cambiare in un attimo la vita delle persone fa esplodere un senso acuto di vulnerabilità. In questo contesto, sul piano economico per gli italiani ora serve una grande cautela, soprattutto nella gestione dei propri soldi. Lo pensa il 39,7% dei risparmiatori (il dato sale al 45% nel NordEst)". Curiosamente peró, oggi - biopaura mediante - gli italiani hanno tanti soldi da investire. Vi é un boom della liquiditá: infatti i soldi giacciono nei conti correnti,perche tutti hanno paura ad investire. "La liquidità nei portafogli delle famiglie italiane - dice il CENSIS - è aumentata di 34,4 miliardi di euro nei tre mesi più neri dell’epidemia (febbraio-aprile).
Sono risorse che si aggiungono ai 121 miliardi di euro di liquidità aggiuntiva accumulata negli ultimi tre anni, prima dell’esplosione dell’epidemia (+8,4% in termini reali nel triennio): una cifra pari a nove volte le risorse del Piano Marshall destinate al nostro Paese per la ricostruzione del dopoguerra rapportate ai valori attuali. Paura, incertezza e cautela fanno decollare ancora il cash cautelativo, da tempo in crescita, come strumento familiare di autotutela". La conclusione é paradossale: molte famiglie accumuleranno piú soldi, perché ormai no sapremo dove investire i nostri soldini. Diventeremo biologicamente piú avari e il timore ci frenerá davanti a tutti e tutto: triste destino dell’esistenza umana, avvolta dal mantello della biopaura!
JUAN RASO