Decantato per il suo potere antinvecchiamento, un bicchiere di vino rosso al giorno potrebbe non essere realmente quel toccasana per la salute che e' stato a lungo ritenuto essere. Uno studio su Jama Internal Medicine toglie al suo ingrediente "magico", il resveratrolo, la fama di elisir di salute che si è guadagnato negli ultimi anni. Molti studi hanno cercato di spiegare il "paradosso francese", ovvero il fatto che tra gli abitanti di questo Paese vi sia una bassa incidenza di malattie cardiache nonostante una dieta generalmente ricca di grassi, attribuendone il beneficio al consumo di vino rosso. Questo infatti, cosi' come cioccolato fondente e bacche, contiene resveratrolo, sostanza nota per ridurre l'infiammazione e i processi ossidativi nell'organismo.
LO STUDIO DELLA JOHNS HOPKINS UNIVERSITY
Per verificare se avesse realmente un impatto evidente nel diminuire le malattie cardiache o nel prolungare la vita, il team della Johns Hopkins University School of Medicine ha scelto due piccole città della zona del Chianti come terreno di prova: 783 anziani che vivevano lì hanno fornito al team dettagli sulle loro diete giornaliere e campioni di urina per la misurazione della loro assunzione di resveratrolo. Durante i nove anni di studio, 268 tra uomini e donne sono morti, 174 hanno sviluppato malattie cardiache e 34 hanno avuto il cancro. Ebbene, i ricercatori hanno verificato che i livelli di resveratrolo presente nelle urine non erano legati al rischio di morte, al rischio di malattie cardiache o di cancro. Né è stato associato a qualsiasi marcatore di infiammazione nel sangue. "La storia del resveratrolo si rivela essere un altro caso in cui il molto clamore suscitato in merito ai presunti benefici per la salute non regge la prova del tempo", commenta Richard Semba.