Campania da record. Di contagi, come neppure a marzo e aprile, nel cuore della prima ondata di coronavirus. Campania indisciplinata, non attenta, a dispetto delle fiammeggianti ordinanze del governatore Vincenzo De Luca. Provvedimenti drastici e la minaccia di chiusura totale. Mentre impazzano purtroppo le ordinanze disattese. Intese come location per feste e ricevimenti evidentemente fuori controllo, il Vesuvio è divenuto il teatro degli interventi di carabinieri e polizia. Interrotti nove ricevimenti, banchetti per prime comunioni e battesimi. Sanzionati i genitori organizzatori delle feste chiaramente fuori norma e i titolari dei locali della zona. Laddove, a pochi chilometri di distanza dal Vesuvio, a Sant’Antonio Abate, dopo un matrimonio è stato registrato un nuovo focolaio. La sposa ha scoperto di essere positiva a qualche giorno di distanza dal ricevimento nuziale. Trentadue positivi in paese, una ventina collegati alla cerimonia celebrata a inizio ottobre al Castello Medievale di Castellamare di Stabia. Pura incoscienza.
Le lussuose ville nel cuore del Parco del Vesuvio, sedi di comunioni, battesimi, ricevimenti affollati fuori di ogni regola, sono finiti nel mirino dei Carabinieri. Disposti una serie di controlli finalizzati alla prevenzione dei contagi da coronavirus e alla verifica del rispetto delle norme regionali e nazionali, contenute queste nell’ultimo Dpcm. Il blitz dei carabinieri ha interrotto ben nove feste allestite per celebrare eventi familiari. I capifamiglia identificati come organizzatori delle feste, ritenute clandestine. Trecase e Terzigno le cittadine preferite per l’organizzazione di feste, banchetti, cerimonie. I carabinieri della sezione radiomobile di Torre Annunziata hanno constatato le violazioni all’ultima ordinanza della Regione Campania, che vieta del tutto gli assembramenti per cerimonie, lasciando al ristoratore la possibilità di accogliere la clientela alla spicciolata con tavoli che non devono superare le sei persone. Combriccole di furbi sono sfuggite ai controlli.
Qualche titolare di locali ha provato a mascherare le cerimonie come "normale clientela della domenica". Bugie smascherate quando si è arrivati al taglio della torta e alla distribuzione delle bomboniere. Momenti inequivocabili a denunciare la vera natura e il vero scopo dell’adunata degli invitati. Sei locali controllati, tre le chiusure immediate al termine dei controlli dei carabinieri. Interrotte di botto (e d’autorità) le nove feste. Festeggiati e invitati costretti a lasciare immediatamente le sale in cui si erano assembrati. In realtà, tutti i ricevimenti avevano rispettato la precedente ordinanza, limitando a trenta il numero degli invitati; ignorato però l’ultimo aggiornamento che vieta del tutto i festeggiamenti nell’ambito di cerimonie. A Villa Venere, a Terzigno, in via Panoramica, i carabinieri hanno scoperto tre comunioni e un battesimo; gli invitati divisi in due sale che ospitavano 59 e 43 persone, per un totale di 102 invitati. Vietato il taglio della torta, i genitori dei quattro bambini e il titolare della struttura sono stati pesantemente sanzionati. Il ristorante è stato chiuso, in attesa di eventuali provvedimenti da parte della Regione Campania. La giusta sanzione per chi continua a dimostrare che se ne frega delle disposizioni. E mostra di non voler rispettare le regole.
Il Vesuvio è lo scenario preferito per esibizioni maldestre, chiaramente fuorilegge. Stesse brutte storie protagonisti due locali a Tricase. Quattro prime comunioni a Villa Cupido, distribuite e spalmate in tre sale per un totale di 70 invitati. Ma sempre nell’ambito dei ricevimenti cosiddetti vietati. Multe per i genitori e il titolare del ristorante, anche in questo caso. A Villa Jovis, poco più in là, verso il cono del Vesuvio, nella struttura denominata Il Cigno, 30 persone sono state sorprese nei festeggiamenti di una comunione. Carabinieri implacabili nel pieno rispetto delle ordinanze nazionali e regionali: sanzioni per il locale e i genitori dei festeggiati. Una strage di multe e multati, a ben vedere. I Carabinieri non si fermano qui, controlli sulle attività di ristorazione già programmati nei prossimi giorni. Controlli ad alto impatto sulla movida in parecchie località della regione.
L’ultimo week end e l’inizio di questa settimana hanno visto impegnati anche i finanzieri, il Reparto Prevenzione Crimine Campania, il Reparto Mobile di Napoli. La Guardia di Finanza ha sequestrato slot machine in un’attività sprovvista di autorizzazione. Il titolare denunciato per "esercizio di gioco d’azzardo". Come pure il titolare di una sala giochi che "raccoglieva scommesse in forma abusiva" e un avventore per "partecipazione a gioco d’azzardo". Cinque persone all’esterno del locale multate per palese inosservanza del "rispetto del distanziamento sociale". In Campania, vivaddio - ed era ora - i controlli cominciano a funzionare. In provincia di Napoli, non ancora in città però come dovrebbero e sarebbe auspicabile. Anche se qualcosa si comincia a vedere, tra minacce urlate e drastiche azioni annunciate con veemenza dal governatore Vincenzo De Luca, qua e là eccessivo, esagerato, tuonante. Nel corso dei controlli identificate 132 persone, di cui 22 con precedenti di polizia; controllate 55 autovetture, contestate sei violazioni alPper sosta vietata e intralcio alla circolazione. Non grandi cose, ma è già qualcosa. Bisogna proseguire, insistere, non mollare la presa. Con i controlli si può fare parecchio.
Franco Esposito