Stiamo intervenendo per rafforzare il sistema d’informazione italiano. Anche quello all’estero”. Ad assicurarlo è stato Andrea Martella, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione. Come prima questione, l’esponente del Governo ha voluto sottolineare la sua “vicinanza agli italiani all’estero, che vivono una doppia preoccupazione, sia quella per loro stessi, e dunque per i paesi nei quali abitano, che quella per l’Italia e la propria famiglia”. Subito dopo, Martella è passato a discutere sul proprio settore di competenza, spiegando ai consiglieri Cgie in ascolto prima i risultati e le misure messe in campo per aiutare il mondo dell’editoria e dell’informazione, poi i programmi per il futuro. Ed è riguardo quest’ultimo che il Sottosegretario si è concentrato particolarmente, evidenziando i “tre indirizzi” sui quali l’esecutivo si sta concentrando per sostenere l’editoria italiana, sia nello Stivale che nel mondo: “tecnologia, investimento nella formazione e incentivo alla domanda online”.
Il tutto orientato verso una vera e propria “trasformazione verso il digitale”, alimentando un’informazione che si dirige sempre di più verso “l’editoria 5.0.”, e “canalizzando questi obiettivi grazie anche al Recovery Fund”, che permetterà di “trovare risorse che possano favorire informazione e media”. “Stiamo camminando velocemente”, ha evidenziato Martella, “guardando lontano” e cercando di, anche da un punto di vista finanziario e amministrativo, “venire in contro alle esigenze e alle difficoltà dettate dal momento”. Ma il governo, sempre secondo le parole del Sottosegretario, “non ha agito solo per venire incontro all’esigenze dettate dall’emergenza”.
Sono già state predisposte, infatti, delle “linee guida”, in Parlamento, “che prevedano investimenti che portino verso una transizione tecnologica e digitale sia nella filiera generale che nel capitale umano dell’informazione”. Questo periodo può e deve essere “un passaggio cruciale per il sistema editoriale” verso questa trasformazione. Tutto ciò “è fondamentale”, perché “il Covid-19 ha enfatizzato un settore in crisi”, ma adesso “stiamo intervenendo sul sistema d’informazione, che significa rafforzare sistemi economici e sociali e significa libertà di ricevere informazioni senza ingerenze. E ciò è indispensabile per la tutela dei diritti altrui. Questo riguarda anche l’editoria all’estero, che continua a essere fondamentale per il collegamento tra comunità e Italia. Monitoriamo e cercheremo di migliorare la situazione. Infine, su Rai Italia, il Sottosegretario ha confermato l’impegno per far sì che il “Servizio Pubblico continui a informare i nostri connazionali, e che sia plurale e per un’informazione totale”, cioè cercando di informare “il numero più alto di persone”.