Rieccoli... É bastata una piccola apparizione su Zoom, un intervento tutto sommato "pacato" e istituzionale del nostro direttore relativo al ruolo di ambasciatori, consoli e Comites nell'editoria italiana all'estero che sono ripresi i "consigli"... "Ma chi te lo fa fare?" "Non lamentatevi se poi vi bloccano...." "Se vi mettete contro gli ambasciatori.....ve la faranno pagare..." Piccoli ma significativi "consigli"...

Ma cosa abbiamo fatto? Ci siamo permessi di contestare le modalitá e il ruolo svolto da alcuni rappresentanti della nostra diplomazia all'estero riguardo l'informazione italiana nel mondo ....Tutto qui. Il nostro Direttore Mimmo Porpiglia lo ha ribadito a voce al sottosegretario Martella nel corso dell'Assemblea Plenaria del Cgie e lo ripetiamo con forza. "Cosí come funziona oggi l'editoria e l'informazione italiana nel mondo proprio non va...". Lo hanno confermato anche il segretario generale del Cgie Schiavone e il presidente della Fusie Giangi Cretti.

"Abbiamo necessità di un’informazione affidabile, attendibile e di qualità perché sappiamo quali danni arrivino dalle fake news. Abbiamo chiesto una riflessione finalizzata a creare un’informazione di natura istituzionale da veicolare attraverso il sito del Cgie affinché intercetti le notizie e le redistribuisca con un’informazione non solo di ritorno ma circolare. Quindi occorrono un investimento e un progetto ben strutturati attraverso professionalità da coinvolgere. A ciò si aggiunge il bisogno di fare ricognizione sui territori sull’informazione per gli italiani all’estero sia su carta che online: il Cgie faccia pervenire l’incarico ai Comites per questa indagine, con il supporto della Direzione Generale del Maeci”, - ha detto quest'ultimo.

Il Direttore si é limitato a confermare: "Il referendum sul taglio dei parlamentari (che quasi tutti i partiti compreso il Pd hanno purtroppo appoggiato per il sì) è stata una mazzata per il controllo del territorio da parte dei rappresentati dello Stato (che già prima erano, secondo noi, sempre pochi per poter essere presenti in zone molte estese come per esempio questa del Sud-America). I Comites in materia di editoria e informazione, servono a poco o nulla ed è, secondo noi, un grave errore quello di averli ridimensionati ( il loro parere sull'editoria quotidiana o periodica é infatti: NON VINCOLANTE" mentre invece quello dell'ambasciatore o del Console puó addirittura essere determinante....)".

E abbiamo evidenziato come questo "potere" , é stato demandato a favore del politico di turno che comanda alla Farnesina e che così ha la possibilità di fare il bello e il cattivo tempo, inviando agli ambasciatori ed ai consoli la propria "disposizione" da girare ai giornali... Di conseguenza grande potere ai responsabili di ambasciate o consolati, i quali, spesso, unitamente alle veline del Mae aggiungono richieste di pubblicazioni di foto che li ritraggono in posa con il potente locale di turno cercando cosí di "influenzare" questo o quel giornale (per fortuna non è il nostro caso, anche se ne stiamo pagando le conseguenze...) ‘mettendosi anche di traverso’ compilando "rapporti dubbiosi sull'esistenza stessa del giornale o sulla effettiva circolazione e bontá dell'informazione nella collettivitá"...

Come avrete notato in tutti questi anni, ‘La Gente d’Italia’ è un giornale che ha dato, dà (e darà) fastidio ai potenti di turno. Se vuoi raccontare la verità delle cose e non essere prono all’arroganza e alla maleducazione delle cosiddette ‘persone importanti’, lo scotto da pagare è quello di essere etichettato appunto come un mezzo di comunicazione scomodo. E quindi via con atti che, secondo questa gente, potrebbero ‘stancarci’. Di questi atti, magari, ne parleremo tra qualche tempo. Ma questa gente non sa che noi, con Voi lettori al nostro fianco, non abbiamo bisogno di loro. No, non siamo un quotidiano che pubblica le veline o i comunicati stampa magari a firma di ambasciatori e consoli che li ritraggono con personaggi influenti. No, non siamo passacarte, per fortuna, e non svolgiamo ruoli da segreterie. Sarebbe meglio che via posta ci arrivassero informazioni utili da comunicare alla comunità italica piuttosto che andarle a pescare dai siti...

Ma da questa struttura non arriva nulla che possa interessare il connazionale, a parte la richiesta di pubblicazioni di foto dell'ambasciatore con i potenti locali. Pazienza, una ragione ce la siamo fatta. Siamo un giornale scomodo, permetteteci di dirlo. Ma forse più che scomodo, è un media che parla della realtà che, purtroppo, Covid a parte ovviamente, fa registrare pecche un po’ ovunque. Per fortuna c’è il diritto alla critica (per chi se ne fosse dimenticato non viviamo in una dittatura, almeno ancora) e quando palesiamo le nostre osservazioni abbiamo notato che spesso il rospo è andato di traverso a tanti, non solo qui a Montevideo, ma anche a Roma. Alla Farnesina, e non solo...

Basti pensare che spesso e purtroppo volentieri questo giornale viene oscurato dalle due agenzie di stampa italiane del settore emigrazione (pagate dallo Stato): alla Farnesina piacciono parecchio le cosiddette marchette o i pezzi che elogiano il ministero degli Esteri (di cosa, non si sa visti i risultati) o qualche funzionario. E quindi meglio togliere di mezzo i nostri articoli critici, non vuoi mai che qualcuno se la debba prendere. Chiamasi, letteralmente censura (e non stupitevi quando parte della maggioranza, come il M5S, fa di tutto per costringere i giornali alla resa e quindi alla chiusura). Ma è il prezzo da pagare se si vuole essere veramente liberi e non dipendere da nessuno, magari da un giudizio di un ambasciatore o di un console, ovviamente legati alla politica e che possono decidere il bene o il male di un giornale (ma attenzione perché per fortuna esistono ancora i tribunali, e negli anni hanno ristabilito sempre la veritá: vedasi gli esempi di Miami, Caracas, Montreal, Napoli, Roma....).

Peccato che invece il Comites, i cui rappresentanti sono eletti direttamente dai connazionali residenti all'estero, abbia meno potere vincolante e decisionale. Ma il popolo è il nemico del potere, meglio tenerlo alla larga, il pensiero dai palazzi del potere. Abbiamo dato e diamo fastidio ai potenti di Miami, (nei mesi scorsi il console attuale ha avuto il coraggio di scrivere che non esiste nessuna redazione di questo giornale: cioé Roberto Zanni e Sandra Echenique giornalisti iscritti all'ordine nazionale e all'Aire Usa che lavorano per questo giornale da lunghi anni e ai quali lo stesso diplomatico ha concesso tempo fa una lunga intervista, sarebbero dei fantasmi....).

Abbiamo dato e a quanto pare diamo molto fastidio a Montevideo, (anche qui hanno scritto che non esisterebbe una redazione - frequentata invece da tutti gli ambasciatori succedutesi negli anni in Uruguay, politici, diplomatici, membri del Comites, ministri e sottosegretari, il Presidente Mattarella...) per aver dato voce ai connazionali bloccati in Uruguay, per aver fatto una battaglia sulla questione dell’edificazione della nuova area consolare da evitare in piena pandemia....e i fatti alla fine ci hanno dato ragione. A proposito, rimane ancora un mistero il fatto che nessuna società edile sia stata in grado di garantire i lavori dopo il bando, probabilmente la grande attenzione di questo giornale nei confronti di questo tema ha fatto sì che, per il momento, l’argomento (giustamente) slittasse a periodi migliori e ci auguriamo che la stessa Ambasciata alla fine l’abbia pensata così. Morale della favola? Scomodi "per missione"... Vogliono farci chiudere? Sí, é questo l'obiettivo...

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