Per un Natale tradizionale e spensierato con il cenone e gli amici possiamo rischiare la quarta ondata di pandemia?
È un interrogativo provocatorio, ma qualche virologo se lo pone e mette in allarme il governo. "Con il rosso si frena" titola stamane un quotidiano cattolico. Come a dire che le misure prese dall'esecutivo stanno dando i loro frutti. Quindi, niente paura per il 25 dicembre. Se fosse così saremmo tutti lieti e felici, ma la prudenza induce scienza e politica ad essere più guardinghi. Guai ad abbassare la guardia e ripetere l'errore dell'estate scorsa. Quando si credeva che la pandemia fosse soltanto un brutto ricordo. Dunque, forti di quell'esperienza, procediamo con cautela perché i dati non sono ancora soddisfacenti. Ieri i nuovi casi sono stati 40.902 ed i decessi 550.
Però, l'indice di contagio (il cosiddetto Rt) è sceso notevolmente e l'ottimismo è subito dilagato. Significa che l'Italia divisa in tre colori va bene, che le zone rosse, arancioni e gialle producono i loro effetti positivi. Attenzione, i problemi sono ancora tanti. Gli ospedali in varie città sono al collasso. Medici e infermieri sono allo stremo delle forze. I malati che non hanno contratto il virus ma soffrono di altre patologie non trovano un posto nei nosocomi vicini e lontani. Mentre tutto questo terrorizza la gente, in politica non si smette di litigare e spesso e volentieri si supera il limite della licenza linguistica.
Il governatore della Campania Vincenzo De Luca (poche ore prima che la sua regione passasse dal giallo al rosso) non si è risparmiato scagliandosi con violenza contro il governo pieno di sciacalli e di dilettanti. "Dimettetevi", ha tuonato lo "sceriffo senza stella". "Prima che sia troppo tardi, si vari un esecutivo che possa essere all'altezza della situazione". Il presidente ha indicato un paio di nomi: il sindaco di Napoli Luigi De Magistris che non sa guidare la sua città e il ministro degli esteri Luigi Di Maio, "il cui nome mi procura reazioni di istinto".
Insomma, non è un bel vedere nel momento in cui la gente muore e milioni di italiani sono chiusi in casa per la paura di ammalarsi. E' talmente vivo questo sgomento che un bambino ha preso carta e penna e ha scritto al premier Giuseppe Conte. "Caro presidente, se durante la notte per la strada non si può andare, come farà Babbo Natale a portarci i regali?" Giuseppe Conte, dimostrando a dire il vero tanta umanità, ha risposto subito al piccolo. "Stai tranquillo figliolo, Babbo Natale ha l'autocertificazione e potrà andare dappertutto a consegnare i doni".
Da oggi comunque, l'Italia cambierà colore. Oltre al rosso della Campania e della Toscana, si tingerà di arancione in Emilia, Friuli Venezia- Giulia e nelle Marche. Andrà avanti così fino ai primi di dicembre. Poi gli incontri con il gruppo di scienziati riprenderanno e si farà un bilancio della situazione.
Anche alla luce dei nuovi risvolti politici che potrebbero verificarsi a partire da oggi. I 5Stelle riuniscono gli Stati generali e chi ne uscirà vincitore o sconfitto? Luigi Di Maio o Alessandro Di Battista? Ancora: che cosa avverrà in Forza Italia con un Berlusconi sempre più convinto di dare il suo appoggio ad un Governo diverso in grado di superare questo terribile 2020? La Lega di Matteo Salvini frenerà la sua corsa verso il basso o riuscirà a tornare il partito del 34 per cento? Di fronte a tanti interrogativi, la voce della speranza è quella del ministro Roberto Speranza (bisticcio di parole giustificato) che dice con un sorriso: "In fondo al tunnel vediamo la luce". Parole sante per gli orecchi della gente.
di Bruno Tucci