Terremoto 5Stelle. Quattro parlamentari europei del partito di Beppe Grillo hanno deciso di lasciare il Movimento passando, armi e bagagli, nelle file dei Verdi. Si tratta, in pratica, della frangia ambientalista dello schieramento pentastellato, costituita da Piernicola Pedicini, Rosa D'Amato, Ignazio Corrao ed Eleonora Evi. I "ribelli" hanno deciso il grande passo, spiega una nota dell'europarlamentare Pedicini, per "proseguire un percorso politico autonomo". "Non mi faccio cacciare, sono io che me ne vado", ha precisato l'oramai ex grillini (alte fonti del M5S hanno confermato, appunto, che i quattro saranno espulsi) mentre per Eleonora Evi è stata sì "una decisione sofferta, maturata nel tempo, che oggi prendo con lucidità e consapevolezza". Ma "non sono cambiata io. E’ il MoVimento ad aver tradito le sue battaglie e la sua identità". Rilevo "un atteggiamento politico del M5S capovolto rispetto all'anno prima, una continua genuflessione verso il PD, Forza Italia, i grandi potenti e il sistema", ha sentenziato l'eurodeputata. La decisione di mollare, comunque - hanno argomentato ancora i quattro dissidenti - è "stata resa necessaria dall'impossibilità di portare avanti con coerenza la difesa di questi temi, all'interno della delegazione del M5s, il cui operato oggi diverge irrimediabilmente sia dall'impegno preso con gli elettori sia dalle aspirazioni originarie del MoVimento". Insomma: Il M5s è accusato di aver tradito gli elettori ed i valori da cui è nato. "Questa vostra scelta mi dispiace" e "per me è un errore" ha commentato, a caldo, Alessandro Di Battista sotto il "commiato" con il quale Corrao, su Facebook, ha motivato il suo passo d'addio ("La giravolta sul Mes? Una presa in giro" ha detto). Dibba gli ha ricordato di aver "tante volte" espresso la sua contrarietà ad abbandonare: "Sei una persona per bene e sei un amico e per me l'amicizia così come la riconoscenza è un grande valore. E' stato un onore aver fatto battaglie e migliaia di km insieme a te. Ad ogni modo è la tua vita. In bocca al lupo". E mentre i quattro hanno deciso di sbattere la porta, dall'emiciclo di Strasburgo chi resta ci tiene a far sapere che ora il gruppo "è più compatto di prima". Come a dire