La convenzione tra Italia e Uruguay per l’insegnamento della lingua nelle scuole verrà rinnovato anche per il prossimo anno. A dare l’annuncio nel corso dell’ultima seduta del Comites è stata Antonella Agostinis, il dirigente scolastico dell’Ambasciata, che è intervenuta dopo le preoccupazioni espresse dai rappresentanti della collettività: a fine luglio il Ministero degli Esteri ha imposto nuovi requisiti agli enti gestori dei corsi per poter accedere ai finanziamenti che prevedono, tra le altre cose, l’obbligo di presentare un progetto cofinanziato per lo meno al 20% con risorse proprie. Tali condizioni non potranno essere soddisfatte dal Casiu (Centro Assistenza Scolastica Italia Uruguay) che per il prossimo anno ha presentato un progetto autofinanziato solo al 3,5% contro il 20% auspicato per un valore totale di circa 140mila euro. Una situazione, questa, che dovrebbe essere tollerata dal Ministero almeno in questa sua prima applicazione come ha rassicurato il dirigente scolastico lasciando però forti interrogativi sul futuro.
Per quanto riguardo l’accordo binazionale che disciplina i corsi nelle scuole elementari, questo è frutto di un’intesa tra l’Ambasciata e il CEIP (Consejo de Eduación Inicial y Primaria) che va avanti dal 2003 e viene rinnovato ogni anno individuando nel Casiu l’ente gestore dei corsi con la collaborazione del Dipartimento di seconde lingue dell’ANEP (Administración Nacional de Educación Pública).
Secondo le anticipazioni di Antonella Agostinis la convenzione avrà degli importanti aggiornamenti a partire dal prossimo anno: “L’accordo è in una fase di profonda rinnovazione e siamo a buon punto, le nostre richieste sono state favorevolmente accolte”. Tra i punti di novità citati, ha segnalato “l’assegnazione delle aule virtuali a tutti gli studenti” che “rappresenta una rivoluzione nell’insegnamento” e poi la “compartecipazione uruguaiana nell’assunzione di alcuni insegnanti di cui si farà carico il CEIP replicando quanto vienenfatto con il francese”.
Sul nuovo accordo chiedono di essere coinvolti i rappresentanti della comunità italiana come ha espresso Filomena Narducci durante la seduta del Comites: “Io mi auguro che anche questa volta vengano sentiti e interpellati i rappresentanti della comunità del Comites e del Cgie come è stato fatto in passato. Noi siamo la voce della collettività e possiamo dare un piccolo contributo per aiutare a diffondere l’italiano in Uruguay”.