In un campionato anomalo, iniziato appena il precedente era finito, stretto nei tempi, dalla preparazione sommaria al calendario intenso, comanda l'unica squadra normale, il Milan, che fa un gioco semplice, non fa proclami, ha uno spogliatoio unito, un allenatore tranquillo e un totem straordinario, proseguendo nella straordinaria scia del dopo lockdown (24 vittorie, 7 pareggi, una sola sconfitta).
Tutte le altre squadre hanno problemi più o meno noti. Nessun "padrone" per lo scudetto e una classifica cortissima al vertice con sei formazioni in sette punti. Milan e Juventus sono le sole squadre imbattute.
L'Inter è seconda con 24 punti, il Napoli terzo con 23, frenato dalla penalizzazione e dalla sconfitta "a tavolino" con la Juventus. Inter e Napoli giocheranno stasera a San Siro uno spareggio anticipato: l'Inter puntando allo scudetto, ancora di più dopo l'eliminazione dall'Europa, il Napoli avendo come obiettivo concreto un piazzamento finale nelle prime quattro per tornare a giocare la prossima Champions. L'Inter ha la pressione maggiore e Conte è sotto attacco di una critica pungente dopo il flop in Europa.
Nei confronti di vertice fin qui disputati, l'Inter non ha ancora vinto (pareggi con Atalanta e Lazio, sconfitta dal Milan), il Napoli ha intascato due vittorie (su Atalanta e Roma) e ha perso col Milan. La classifica, però, avvantaggia l'Inter, soprattutto alla casella "sconfitte": una per i milanesi, tre per il Napoli compreso però il "tavolino" con la Juventus.
L'Inter è squadra ancora indecifrabile con strane amnesie, metà partite giocate al di sotto delle sue potenzialità, recuperi segnati dalla preponderanza fisica, un gioco che non sboccia, più lo stress della conduzione assillante di Conte. Il Napoli ha perso la brillantezza delle sonanti vittorie su Atalanta e Roma, sembra stanco.
Così inquadrate le due squadre, la sfida di stasera penderebbe a favore della formazione meneghina. Il Napoli potrebbe cavarsela con una super-partita. L'Inter fa più punti in trasferta (14), dov'è imbattuta, che sul suo campo (10). Per il Napoli, equilibrio fra il rendimento interno e quello esterno e finora nessun pareggio (tre per l'Inter).
Conte ha virato sul modulo tattico, dal 3-5-2, suo marchio di fabbrica, al 4-3-1-2 con Alexis Sanchez alle spalle di Lukaku e Lautaro Martinez nel finale con rimonta a Cagliari. Il modulo fino a un certo punto. La forza dell'Inter risiede semmai nello strapotere fisico di Lukaku (9 gol, uno meno di CR7 e Ibrahimovic), nella vena di goleador di Lautaro Martinez (però solo cinque reti sinora), nell'esuberanza agonistica di Barella, nella spinta degli esterni difensivi (Darmian e D'Ambrosio).
Contro il Napoli Conte tornerà al 3-5-2 per bloccare e aggredire la squadra azzurra sulle fasce. L'Inter gioca di spada, formazione energica nelle emergenze. Solo un Napoli veloce può metterla in difficoltà (Inter peggiore difesa tra le prime cinque).
Dovrà essere un Napoli tonico al massimo col coraggio della giocata rapida e la profondità cercata senza portare palla. Difensori e centrocampisti devono trattenerla poco, rischierebbero l'aggressività nerazzurra. La profondità va cercata sugli esterni. Al centro, l'Inter è più munita (Skriniar 1,87 e De Vrij 1,89).
Il Napoli ha il limite di avere pochissimi giocatori in grado di "saltare l'uomo" guadagnando la superiorità numerica per portare a buon fine l'attacco. Giocare il pallone addosso frena la squadra e invita al pressing l'avversario. La soluzione è la palla indirizzata nello spazio saltando il piazzamento di chi difende.
Il possesso del centrocampo, nelle due fasi di gioco, sarà determinante. Il Napoli appare più leggero. Ricorrerà al 4-1-4-1 delle partite difficili? L'Inter vanta giocatori rustici in mezzo al campo, ci vorrà molta tecnica (Zielinski) per avere la meglio oltre al rientro degli attaccanti. La vivacità di Lozano e la qualità di Insigne, sollecitati a una prestazione-super, potranno far male alla difesa milanese. Mertens centravanti dovrà svariare molto per togliere ogni riferimento alla difesa nerazzurra. Sarebbero gradite conclusioni da fuori area.
A Koulibaly toccherà il compito di reggere la fisicità di Lukaku, poderoso nella difesa del pallone, bussola costante della manovra interista. Bakayoko dovrà essere un forte sostegno nella fase passiva. Di Lorenzo e Mario Rui avranno un gran lavoro, probabilmente più costretti a difendere che ad arrembare. Impostata la partita in contropiede, o costretti a farla, una freccia come Osimhen avrebbe fatto comodo, ma il nigeriano è ancora fermo ai box. L'unico velocista è Lozano e, se l'Inter viene avanti, sarà la migliore arma del Napoli.
Partita tutta da decifrare sul campo perché l'Inter è squadra che fa fatica a trovare il filo del gioco, affidato più alle iniziative individuali. Il Napoli sarà costretto a duelli impegnativi. Arroccarsi non basterà. Bisognerà sapere uscire palla al piede senza consegnarla agli interisti. Meglio calciarla via che indugiare negli appoggi. La palla scotterà. Evitare la "battaglia" e puntare tutto sulla velocità.
Mimmo Carratelli