"L’iniziativa degli eletti all’estero ha consentito di raggiungere un primo risultato su una questione di grande sensibilità per il nostro mondo: il ripristino dell’esenzione IMU, nella misura del 50%, per i pensionati titolari di pensione in convenzione con l’Italia, residenti all’estero.
La commissione Bilancio, infatti, ha appena approvato l’emendamento Ungaro, da noi sottoscritto, che consente di compiere questo primo passo in direzione dell’eliminazione di una tassa discriminatoria ed iniqua, reintrodotta per le osservazioni fatte dall’Unione Europea al precedente regime di esenzione. Purtroppo, l’allargamento della platea, fatto per superare le osservazioni dell’UE, ha comportato un aumento dei costi e quindi la difficoltà a coprire l’intera esenzione.
Dopo che un nostro emendamento, a prima firma Schirò, letteralmente identico a quello approvato, per indecifrabili interpretazioni parlamentari, era stato accantonato, abbiamo unito le nostre forze operosamente e sollecitando le sedi opportune a quelle degli amici di Italia Viva, riuscendo tutti insieme a raggiungere un risultato da molti considerato improbabile, soprattutto in una fase finanziariamente difficile come quella attuale.
Ringraziamo i gruppi parlamentari di maggioranza, il Governo e il Ministro Amendola, che si è adoperato per superare le resistenze europee, per questo giusto, anche se parziale, riconoscimento nei confronti dei nostri connazionali, che è anche uno stimolo alla ripresa delle zone più difficili e marginali, dove i nostri emigrati spesso hanno investito i risparmi di una vita.
Dal prossimo anno, dunque, i nostri pensionati pagheranno la metà dell’IMU e un terzo della TARI. Comunque, non ci fermeremo finché questa odiosa discriminazione non sarà interamente cancellata e i nostri connazionali all’estero considerati cittadini di pieno diritto, come tutti gli altri".