“Sono lieto che l’Istituto Italiano di Cultura, in sinergia con la nostra Ambasciata e con la collaborazione del prestigioso Festival Internazionale del Cinema Molodist di Kiev, abbia scelto di commemorare quest’anno il Giorno della Memoria con la proiezione de La vita è bella di Roberto Benigni, un film che ha ricevuto tanti premi, fra cui il Premio speciale della giuria al Festival di Cannes, nel 1998, e ben tre premi Oscar”, ha affermato il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Kiev Edoardo Crisafulli.
Che ha poi aggiunto: “sono soddisfatto della scelta di questa pellicola: il tema è estremamente delicato, evoca ancora sofferenze indicibili, e non è facile affrontarlo in chiave artistica. Benigni, come gli è stato universalmente riconosciuto, ha saputo raccontarlo in modo eccezionale, coinvolgendo le emozioni degli spettatori, mediante un geniale intreccio fra comicità e drammaticità. Senza mai banalizzare. A partire dal titolo apparentemente semplice, che allude a un testo di Primo Levi – ‘Io pensavo che la vita fuori era bella, e sarebbe ancora stata bella, e sarebbe stato veramente un peccato lasciarsi sommergere adesso’ (Se questo è un uomo)”, ha aggiunto il Direttore.
“Il 27 gennaio rappresenta una data molto importante, il Giorno della Memoria, istituito per legge in Italia nell’anno 2000, al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali varate nell’Italia fascista, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte. Questo Giorno ha anche lo scopo di ricordare coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti all’aberrante progetto di sterminio, rischiando la propria vita”, ha proseguito il Direttore Crisafulli.
“Ciò che è accaduto appare ancora oggi incredibile e difficile da spiegare alle nuove generazioni che vivono in un mondo così diverso da quello del piccolo Giosuè”, ha concluso il Direttore, citando “con orgoglio” il principio inderogabile in base al quale ogni uomo è depositario di eguali e inviolabili diritti e che nessuno può essere discriminato a causa del sesso, della razza, della religione, del ceto sociale sancito dalla nostra Costituzione.