di SANDRA ECHENIQUE
Quasi 200 metri di lunghezza (199,90) e 36,45 di larghezza, stazza lorda di 65.255 tonnellate con una velocità di servizio che raggiunge i 19 nodi. Una delle navi PCTC (Pure Car & Truck Carrier, trasporto auto e camion) tra le più grandi sul mercato: può infatti trasportare circa 7.600 CEU (Car Equivalent Units) o in alternativa fino a 5.400 metri lineari di rotabile aggiunti a 2.737 CEU. E lo dice anche il nome: Grande Texas, l'ultima arrivata in casa del Gruppo Grimaldi, la società armatoriale fondata a Napoli nel 1947 divenuta una multinazionale, che opera nel settore dei trasporti marittimi e nella logistica. E nella città partenopea ha ancora oggi la sua sede principale, mentre i collegamenti, e non solo quelli marittimi, con l'America continuano a crescere come dimostra il varo della Grande Texas, che comunque, come le 'sorelle' della medesima serie, batte bandiera italiana. Il nuovo cargo ha quattro ponti sollevabili che le permettono di trasportare qualsiasi tipo di merce rotabile, dai camion ai trattori poi autobus, escavatori, insomma tutto. Poi rampe laterali per il carico di merci fino a 150 tonnellate. E con la configurazione dei suoi 12 ponti e il sistema di rampe interne, il rischio di danni alle merci trasportate durante le operazioni di carico e scarico è minimo. Poi anche da un punto di vista tecnologico si tratta di una nave all'avanguardia dotata di dispositivi che consentono di ridurre quasi totalmente le emissioni nocive raggiungendo così una elevata efficienza energetica per un trasporto ecosostenibile: una nave che va nella stessa direzione dell'ambiente. In particolare poi è dotata infatti di un motore principale Man Energy Solution, a controllo elettronico, come previsto dalle nuove norme per la riduzione anche in mare delle emissioni di ossidi di azoto al quale si aggiunge anche un sistema di depurazione dei gas di scarico. E si tratta solo di alcune, le più significative, caratteristiche che rendono la Grande Texas davvero speciale. Entrerà in attività da marzo potenziando ulteriormente i collegamenti settimanali operati dal Gruppo Grimaldi sulle rotte Europa-Nord America. Grande Texas continua così, anche nel nome, l'ampliamento del gruppo armatoriale italiano per quello che riguarda l'America: infatti l'ultima arrivata si andrà ad aggiungere a Grande Baltimora, Grande Halifax, Grande Houston, Grande New York, Grande New Jersey e Grande Florida oltre alle 'italiane' Grande Mirafiori e Grande Torino. Un viaggio che continua nella tradizione Grimaldi che attualmente coinvolge 15 porti europei e americani per trasporti settimanali nel settore ro/ro (trasporto veicoli): Italia (Civitavecchia, Livorno, Salerno, Savona), Spagna (Valencia), Belgio (Anversa), Canada (Halifax), Stati Uniti (Baltimora, Davisville, Houston, Jacksonville, New York) e Messico (Altamira, Tuxpan, Veracruz). La storia del Gruppo Grimaldi è cominciata nel secondo dopoguerra ed è indissolubilmente legata alla straordinaria figura di Achille Lauro. Infatti i fondatori sono stati i fratelli Luigi, Mario, Ugo, Aldo e Guido Grimaldi, nipoti prediletti del Comandante, figli della sorella Amelia. Fondata nel 1947 la Grimaldi iniziò l'attività con l'acquisto della nave Orione che era una delle 50 imbarcazioni Liberty che gli Stati Uniti vendettero all'Italia per favorire la ricostruzione di una flotta che doveva rinascere dopo la conclusione della Seconda Guerra Mondiale. Trasporto passeggeri, poi anche cargo: la svolta nel 1969 con il primo servizio di linea Italia-Gran Bretagna appositamente per i veicoli (appunto il ro/ro) divenuta in seguito la specializzazione del Gruppo Grimaldi. E nel 2019 (con una flotta di 137 navi delle quali 117 di proprietà collegamenti in 130 porti di 47 Paesi al mondo) si è arrivati a un fatturato record di 3,15 miliardi di euro con una crescita del 3,7% rispetto all'anno precedente. E anche se le condizioni dovute alla pandemia avranno un peso nel prossimo bilancio, la Grande Texas (secondo varo in un anno, sesto di una serie di sette) rappresenta la continuità di un Gruppo leader a livello mondiale.