"Leggiamo con sconcerto i titoli e la gran parte dei commenti della stampa italiana sulla legge riguardante l'Istituto di Memoria Nazionale approvata dal parlamento polacco". E' quanto scrive, in una lettera, l'ambasciata polacca in Italia, secondo la quale "appare chiaro che le intenzioni con cui è nato il progetto della nuova legge e alcune delle sue disposizioni non sono state correttamente interpretate".

DITO PUNTATO CONTRO I MEDIA
"I titoli troneggianti sulle pagine dei giornali e nei notiziari radiotelevisivi sono ingiusti e per noi dolorosi", prosegue la lettera dell'ambasciata, ricordando che quello polacco è "un popolo che ha enormemente sofferto durante la Seconda guerra mondiale". "Ogni famiglia - prosegue la lettera - ha perso almeno uno dei propri cari. Non molti ricordano che il Generalplan Ost prevedeva che milioni di 'subumani', tra cui i polacchi, sarebbero stati sterminati o resi schiavi della razza ariana. La Polonia se ne ricorda sempre. Come si può quindi accusarci di negazionismo? E' sulla nostra terra che si trovano le tracce dei crimini compiuti dai nazisti".

IGNORANZA E CATTIVA VOLONTA'
Inoltre, "la Polonia cerca di mantenere viva la memoria non solo prendendosi cura degli ex luoghi di sterminio, ma anche attraverso nuovi progetti che ricordano la millenaria storia comune che unisce le comunità polacca e ebrea". "In questo contesto -afferma l'ambasciata polacca - indipendentemente dall'attuale discussione intorno alla nuova legge, accusare la Polonia di negare la Shoah o addirittura della totalità dei crimini nazisti, non può che essere letto come espressione di ignoranza o di cattiva volontà".