Una festa molto sentita tra gli italo brasiliani che purtroppo quest’anno verra’ celebrata silenziosamente, nelle case degli italiani in Brasile. Nessuna parata, nessuna riunione al palazzo dei congressi e nessuna festa. Tutto proibito a causa del virus. Si aspettano tempi migliori per riunirsi in sicurezza. La ricorrenza– è stata istituita ufficialmente con la legge n. 11.687 del 2 giugno 2008, firmata dall’allora vice presidente della Repubblica José de Alencar, per omaggiare il popolo italiano che emigrando in Brasile contribuì allo sviluppo della storia del Paese. La scelta del 21 febbraio è in effetti un omaggio alla spedizione di Pietro Tabacchi nello Stato dello Espírito Santo, nel 1874, evento che storicamente marcò l’inizio del processo di immigrazione di massa degli italiani in Brasile. Quel giorno dalla nave La Sofia, partita da Genova il 3 gennaio 1874, 386 migranti trentini e veneti sbarcarono in Brasile, proprio su invito di Tabacchi che, in Brasile dal 1850, era proprietario di una fazenda nel comune di Santa Cruz (l’attuale Aracruz) chiamata “Nova Trento”, in omaggio alla sua terra natale.
“Un omaggio di cui siamo particolarmente grati,- si legge nella nota ufficiale dell’Ambasciata Italiana a Brasilia- ma anche molto fieri, unitamente al rammarico di non poterlo celebrare presenzialmente al Congresso, come negli anni passati.”
Gli italiani prima e gli italo-brasiliani poi, questi ultimi stimati oggi in circa 32 milioni, hanno dato un contributo fondamentale allo sviluppo del Brasile, in tutti i settori. Superata una fase iniziale non facile, essi rappresentano oggi una Comunità fondamentale nella vita del Brasile - politica, economica, scientifico-culturale e sociale - motivo di orgoglio per due Paesi legati da fraterni legami di amicizia e di intensa collaborazione, in tutti i campi.