di Luciano Vecchi*
In questi tempi complicati le buone notizie sono rare e certamente benvenute.
La piena ripresa della pubblicazione di Gente d’Italia è tra queste.
Questa testata è non soltanto una delle più autorevoli e diffuse tra le nostre Comunità nel Mondo ma è soprattutto uno strumento di informazione e dibattito politico essenziale per affermare quel protagonismo politico degli italiani nel mondo che molti evocano ma che pochi sostengono (sosteniamo) realmente.
Le ragioni della sospensione delle pubblicazioni per qualche tempo sono note. La testata dava fastidio a molti ed ha subito inaccettabili ritorsioni.
La questione è seria ed essenziale. C’è chi considera gli italiani nei cinque Continenti solo come “massa di manovra” elettorale. C’è chi pensa – ed io tra questi – che invece l’Italia fuori dall’Italia possa e debba svolgere una funzione fondamentale anche per lo sviluppo del nostro Paese.
Negli ultimi anni gli italiani all’estero sono – in buona parte – usciti dall’agenda politica del Paese. E’ un errore grave. Nel contempo anche l’America latina, per molti aspetti, non è più stata considerata che un’area essenziale per la proiezione internazionale dell’Italia. Altro errore grave.
“Gente d’Italia” è quindi, per noi, molto di più che uno tra i tanti organi di informazione. E’ un pungolo e una sede di discussione politica che dà sostanza stessa al concetto di cittadinanza.
Ciò è tanto più importante in quanto – come conseguenza della terribile pandemia che sta colpendo il mondo intero – il compito di una politica partecipata è quello di contribuire a disegnare società che saranno diverse da come le abbiamo conosciute finora.
Il Partito Democratico è l’unica forza politica nazionale che non soltanto è organizzata in tutto il mondo (centinaia di circoli e migliaia di militanti) ma è anche l’unica che dà piena rappresentanza in tutti gli organismi dirigenti alle proprie strutture all’estero.
Negli scorsi mesi, di fronte alle nuove sfide, è stato essenzialmente grazie all’iniziativa politica e parlamentare del nostro Partito che, in sede parlamentare, sono state approvate alcune prime misure a sostegno delle condizioni e del ruolo dei nostri concittadini che vivono e lavorano fuori dai confini nazionali.
Ciò è importante ma non basta. Con il nuovo Governo italiano sarà necessario – e su questo già ci stiamo impegnando – per affrontare alcune questioni essenziali.
In primo luogo occorre che la rete diplomatica e consolare cambi passo. Si tratta non soltanto di garantire un effettivo diritto all’accesso ai servizi ma anche di valorizzare le potenzialità delle nostre Comunità nel Mondo.
Rafforzare i Consolati, migliorare lo status di tutto il personale che opera in essi, utilizzare le nuove tecnologie e una più razionale organizzazione della pubblica amministrazione italiana per garantire l’accesso ai servizi, devono essere priorità essenziali dopo anni di tagli e di difficoltà – nonostante lo straordinario impegno di tanti operatori – a garantire prestazioni adeguate.
Vogliamo una riforma della Legge sui Comites – che dovranno essere rinnovati nei prossimi mesi – per garantire una effettiva rappresentanza e una efficacia della loro azione.
Ma, soprattutto, occorre affermare – in tutti gli strumenti a nostra disposizione – che senza un pieno coinvolgimento delle energie e delle intelligenze dei nostri concittadini, anche la sfida per il rilancio dell’Italia sarà più complicata.
Infine l’America meridionale – per quello che significa nella storia dell’Italia e degli italiani – deve ritrovare il proprio posto nelle priorità della proiezione internazionale dell’Italia e dell’Unione Europea.
Come sapete, dalle elezioni del 2018, il Partito Democratico e il centrosinistra non hanno più una rappresentanza latinoamericana nel parlamento italiano. Ciò a causa di malversazioni elettorali compiute proprio a danno non solo del PD ma della stessa dignità degli italiani che vivono nei Paesi latinoamericani.
E’ nostro auspicio che, nelle prossime settimane, la Giunta per le elezioni del Senato possa – applicando la Legge – permettere all’On. Fabio Porta di rientrare nel Parlamento italiano e svolgere quel ruolo positivo che altri non hanno saputo compiere.
Mettere in sicurezza la correttezza delle operazioni elettorali all’estero sarà la condizione per garantire, anche nel futuro, il reale diritto al voto degli iscritti AIRE.
Buon lavoro, quindi a “Gente d’Italia”. Continuate a proporre, a criticare, a denunciare, a fare conoscere. E’ ciò che serve al meglio dell’Italia ovunque si trovi.
*Responsabile Dipartimento Italiani nel Mondo del Partito Democratico