“Il vaccino Sputnik nasce teoricamente male per motivi mediatici e con grande scetticismo della componente scientifica occidentale in assenza di dati”. Parole, queste, di Massimo Galli, virologo del Sacco di Milano, ospite di Sky TG24.
Ora, però, le cose in questo senso sono cambiate: “Poi ci sono stati dati interessanti seguiti da dati importanti della sperimentazione di fase 3 e non si può che considerarlo un vaccino importante e interessante".
"Anche perché - ha aggiunto Galli - c’è un aspetto particolare, si tratta infatti di un vaccino con adenovirus vettore nel quale vengono utilizzati due adenovirus diversi come vettori uno per la prima e uno per la seconda riducendo di molto quella interferenza che il sistema immunitario umano potrebbe avere reagendo contro gli adenovirus in questione”.