Dopo l'uscita dalla Champions League, lo scivolone interno contro il Benevento e il pari di sabato col Torino, nel derby più equilibrato degli ultimi 20 anni, la Juventus di Pirlo continua a perdere consensi e punti. Il progetto vacilla. I giocatori appaiono stanchi e demotivati e il match contro il Napoli di mercoledì arriva, per i bianconeri, nel momento peggiore della stagione. Per sintetizzare, tutto in 90 minuti. Chi vince va avanti e spera in un posto nell'Europa che conta. Chi perde sarà costretto a un'ansiosa rincorsa. Anche perché la classifica dice 56 per entrambe.
Insomma, nel sabato pre Pasqua, la Juve si ferma con un pari strappato nei minuti finali con un gol del solito Cristiano Ronaldo arrivato a quota 772 gol come Romario. Il Napoli, che pure ha visto i sorci verdi contro il Crotone in casa, è apparso, tuttavia molto più in forma rispetto alla banda di Pirlo. Mertens ha il piede caldo, Osimhen è tornato a ruggire. Rino Gattuso ha rimesso in piedi una squadra fatta a pezzi dai troppi rumor anche sul suo futuro che, comunque, sembra ormai lontano dal bel Golfo di Napoli.
Si diceva la Juve. Prestazione sotto le aspettative per tutti, nessuno escluso o quasi. C'è solo Chiesa che, così come in Champions, ha mostrato di essere in forma ed ha il fisico per far tornare a volare gli ormai ex campioni d'Italia. Anche la guida tecnica dei bianconeri è in discussione. Si parla già della sfida di domani allo Stadium per Pirlo. Un esonero è improbabile. Ma non è del tutto escluso.