A proposito dell'interrogazione n. 5-05681 della parlamentare Angela Rosaria NissoliFitzgerald, "sull'erogazione dei contributi per i corsi di lingua e la formazione italiana nel Nordamerica", pubblichiamo il TESTO DELLA RISPOSTA:
Canada e Stati Uniti, come l'Interrogante ben sa e giustamente evidenzia, sono Paesi importanti per la diffusione e promozione della lingua italiana. Vi operano in tutto 23 enti promotori: 10 in Canada e 13 negli USA. Ugualmente rilevanti sono i fondi ad essi destinati. Nel 2020, ultimo esercizio finanziario in cui è stata applicata in toto la vecchia normativa – ovvero la circolare 13/2003 – i contributi assegnati all'area ammontavano a oltre 3,3 milioni di euro. La quota maggioritaria del sostegno, per un totale di circa due milioni e mezzo di euro, è andata agli Stati Uniti, in cui opera uno fra i maggiori enti promotori di tutta la rete, lo IACE di New York, al quale è stato assegnato un contributo di oltre un milione e 400mila euro.
Per l'esercizio finanziario corrente, sempre in base alla circolare 13/2003, sono stati assegnati fondi pari a 1.382.367 euro per 9 enti negli Stati Uniti e 388.655 euro per 9 enti in Canada, destinati a sostenere le attività relative al periodo da gennaio fino alla conclusione dell'anno scolastico 2020/21. Le attività oggetto di contributo, in entrambi i Paesi, riguardano principalmente il sostegno alla creazione e svolgimento di corsi di italiano integrati nell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche locali, lo svolgimento di corsi extra-curricolari indirizzati a utenti in età scolare e la fornitura di materiale didattico.
Come ricordato dall'Interrogante la nuova circolare 3/2020, che si applica dall'anno scolastico 2021/2022, si caratterizza per l'adozione di un diverso approccio al sostegno del MAECI alle attività degli Enti gestori. La precedente normativa prevedeva la presentazione al Ministero di due bilanci (preventivo e consuntivo), dalla cui analisi dipendeva non solo la concessione ma anche la determinazione dell'entità del sostegno ministeriale. La nuova circolare adotta, invece, un approccio a progetto, concentrandosi sulle sole attività oggetto del contributo MAECI.
Questa nuova filosofia è in linea con le indicazioni emerse nel corso degli anni proprio in occasione di numerosi incontri con rappresentanti degli enti e con il CGIE, con cui la Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese della Farnesina ha mantenuto un dialogo costante, proprio in vista dell'adozione della circolare 3/2020.
Il dialogo è continuato anche dopo, proprio al fine di facilitare la transizione al nuovo sistema, sia mediante attività di carattere «formativo», quali incontri e stesura di vademecum per la presentazione dei progetti, sia assicurando flessibilità nell'applicazione delle misure maggiormente innovative. In particolare, in relazione alla previsione di compartecipazione ai progetti con risorse proprie degli enti, il MAECI, come già pochi giorni fa manifestato ai rappresentanti del Comitato di presidenza del CGIE, intende venire ulteriormente incontro alle richieste di flessibilità. Anche in considerazione del perdurare dell'emergenza pandemica in molte aree del mondo, prevediamo dunque la possibilità, in casi specifici e ben motivati dalla sede diplomatico-consolare di riferimento, di diminuire sensibilmente il co-finanziamento richiesto.
Quanto alle spese amministrative sostenibili con i fondi ministeriali, per la precedente normativa queste non dovevano eccedere il 25 per cento delle uscite totali dell'ente. Secondo la nuova impostazione, invece, ad esse non può essere destinato più del 15 per cento del contributo ministeriale assegnato al progetto, fermo restando che eventuali spese eccedenti potranno essere coperte con risorse proprie conferite dall'ente. Alla luce della differente impostazione del sistema tale misura non risulta penalizzante, fermo restando che gli enti promotori hanno sempre la facoltà di svolgere attività capaci di generare entrate e saldi positivi in bilancio (ad esempio, corsi per utenti in età non scolare) che, a differenza della normativa precedente, non comporterebbero rimodulazioni del contributo ministeriale.
Per quanto riguarda, infine, la rimodulazione dei pagamenti o moratoria nell'applicazione della circolare 3/2020, ritengo opportuno evidenziare che già dall'inizio dell'anno gli enti che operano nell'emisfero australe stanno lavorando secondo la nuova normativa, avendo già presentato, a oggi, 24 progetti concreti. Una sospensione o rinvio dell'applicazione a questo stadio rischierebbe pertanto di configurare una disparità di trattamento.
Il MAECI considera il lavoro svolto dagli enti promotori un elemento qualificante della proiezione dell'Italia nel mondo ed è pronto a sviluppare con essi un reale partenariato, basato su un confronto continuo. Partendo dall'esperienza di questo primo anno di applicazione della circolare 3/2020, potremo certamente pensare ad eventuali futuri interventi migliorativi.
In conclusione, auspichiamo quindi una piena collaborazione da parte degli enti, che troveranno gli uffici della Farnesina aperti all'ascolto e sempre disponibili al dialogo.
Fitzgerald Nissoli