di Franco Esposito
Indagano i pubblici ministeri. Indagano su cosa? Sui soldi da Philip Morris e Moby. Al setaccio i contratti della Casaleggio, le consulenze negli anni in cui i Cinque Stelle hanno governato l’Italia. Forte è l’ipotesi di condizionamenti al Movimento Cinque Stelle. Consulenze sospette per tre milioni e seicentomila euro. La Guardia di Finanza ha acquisito documenti nella sede della società Casaleggio & Associati.
Un fascicolo aperto a dicembre dal capo del pool Anticorruzione della procura di Milano, Maurizio Romanelli, senza accuse né indagati, finalizzato all’analisi delle attività della società di Davide Casaleggio, legata a filo doppio al movimento Cinque Stelle, almeno fino a qualche tempo fa. Due i filoni: da una parte la consulenza da due milioni e 400mila euro commissionato dalla Philip Morris; dall’altra, quella da un milione e 200mila euro affidata dalla compagnia di navigazione Moby di Vincenzo Onorato.
Il totale, tre milioni e 600mila euro, costituiscono una robusta fetta del fatturato della Casaleggio &Associati. La Procura ha messo gli occhio sulla scabrosa vicenda fin da dicembre scorso. Proprio mentre esplodeva, con clamoroso vigore, lo scandalo della maxi consulenza per la multinazionale del tabacco.
Partita dall’Antiriciclaggio di Bankitalia, la segnalazione di operazione sospetta, Sos, ì approdata sulla scrivania dei pm. Gli accertamenti compiuti nei mesi scorsi hanno indotto gli investigatori del Nucleo di polizia interessante della documentazione della Casaleggio. Giorni fa, poi, negli uffici dei pm è pervenuto l’elenco spese allegato al piano di concordato preventivo di Moby. Il tutto a conferma di quanto è già scritto nella Sos di di Bankitalia. Il materiale acquisito viene definito dagli inquirenti estremamente interessante.
E non si escludono ulteriori clamorosi sviluppi. Intanto perché una nota, oltre a Davide Casaleggio, riferiva del pagamento al sito Beppegrillo.it con queste precise parole. “Sebbene l’amicizia fra Vincenzo Onorato, patron della Moby, e Beppe Grillo sia di vecchia data, non può escludersi che l’esborso di ingenti somme a favore della società di Grillo della Casaleggio & Associati rappresenti il tentativo di sensibilizzare una forza politica di governo a sostenere la campagna per modificare le norme sull’imbarco dei marittimi sulle navi italiane”.
Chiaro, o no? Molto chiaro: finanziamenti in cambio di vantaggi politici, ovvero agevolazioni nella confezione e nel varo di leggi in grado di sostenere, favorire, appoggiare, l’interesse privato. In questo caso, quelli imprenditoriali della Moby di Vincenzo Onorato, Armatore di origini napoletane, fortemente impegnato nel campo della vela sportiva, ma soprattutto nel trasporto passeggeri sulle rotte Toscana-Sardegna.
Il pubblico ministero Cristiana Rovella, affidataria del fascicolo, è alle prese con l’analisi dettagliata di tutte le fatture. Un milione e 100mila euro pagati alla Moby e e oltre un milione e mezzo versato alla Philip Morris, solo negli anni 2018 e 2019. In conseguenza di quei robusti finanziamenti, il fatturato della Casaleggio & Associati avrebbe avuto una poderosa impennata. Una crescita impensabile in normali condizioni di mercato. L’aumento si sarebbe verificato a partire da giugno 2018, precisamente in concomitanza con l’ascesa al governo dei Cinque Stelle in combutta con la Lega. L’infausta stagione dell’abbinata gialloverde, mai sufficientemente maledetta.
Il secondo semestre di quell’anno rappresenta infatti praticamente il novanta per cento del fatturato della società prossima, vicinissima, ai Cinque Stelle. Laddove, a maggior ragione, le consulenze sembrerebbero “sterili” e non tali da giustificare, agli occhi degli investigatori, “somme così ingenti”.
Secondo i pm, l’obiettivo finale dell’armatore Vincenzo Onorato, in quel momento finanziatore di partiti e movimenti, dalla fondazione Open di Matteo Renzi alla Change di Toti, governatore della Liguria, era quello di “ottenere ascolto per le sue richieste sul regime fiscale degli armatori con personale italiano”.
Ma l’indagine non si limita ai 120nila euro annui che il sito Beppegrillo.it riceve da Moby e ai 600mila euro di premi pagati alla Casaleggio in due tranche tra i dodici e i ventiquattro mesi. Pare ci sia – ed esista – anche una consulenza riconosciuta a Roberto Mercuri. Il lobbista già coinvolto inchieste giudiziarie. Personaggio legato in passato a Fabrizio Palenzona, ex vice presidente di Unicredit. Centottantamila euro annui per il “supporto tecnico specialistico finalizzato al monitoraggio delle attività legislative del Parlamento italiano, del governo italiano e della comunità europea”.
Espressioni che hanno insospettito gli investigatori, incuriosendoli non poco. Anche se è doveroso precisare che il lobbista Mercuri non ha avrebbe nulla da spartire con la Casaleggio &Associati.