Di Stefano Ghionni
Una presa di posizione durissima quella del virologo Andrea Crisanti, uno dei massimi esperti in Italia in tema di Coronavirus. Ebbene, nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano ‘La stampa’ colui che è anche professore ordinario di Microbiologia a Padova si è scagliato contro la decisione del governo Draghi di riaprire in parte il Paese a partire da lunedì prossimo. Quella del 26 aprile, per lui, è una data troppo vicina per un rallentamento delle restrizioni, ma “purtroppo l'Italia è ostaggio di interessi politici di breve termine, che pur di allentare le misure finiranno per rimandare la ripresa economica”. I dati, per Crisanti, non sono per niente rassicuranti perché da settimane “viaggiamo tra i 15 e i 20 mila casi al giorno: un plateau altissimo, che non consente di progettare riaperture”. Ma oramai il dato tratto e quindi il governo “se ne assumerà la responsabilità”. Anche per il virologo la sfida contro il Coronavirus si giocherà punto per punto con il piano vaccinale, ma anche su questo tema il virologo è tutt’altro che ottimista: “Tra forniture, disorganizzazione e diffidenza verso AstraZeneca pare difficile superare quota 350mila”, quando si sa che l’obiettivo del governo è di arrivare a mezzo milione di inoculazioni al giorno. Crisanti non vuole sentire parlare di rischio calcolato come detto dal premier Mario Draghi e dal ministro della Salute Roberto Speranza: “Di calcolato vedo ben poco e il vero rischio è giocarci l'estate. Allora diciamolo chiaramente: la scommessa è riaprire ora per vedere se a giugno dobbiamo richiudere tutto”. Poi il pesante je accuse: “Riaprire ad aprile è una stupidaggine epocale”. Probabilmente sarebbe stato meglio aspettare almeno giugno: “Non è una mia opinione, ma di chiunque si basi sui dati. Un pensiero Crisanti lo ha dedicato anche all’argomento delle isole ‘covid-free’: “Per non fare entrare davvero il virus però bisogna fare i tamponi prima e dopo e quarantene di 5 giorni”. D’accordo con Crisanti Sandro Ruotolo, senatore del Gruppo Misto. “Ha ragione il virologo – ha scritto in un tweet -riaprire ora è un rischio: non ha nulla di scientifico”. Ruotolo ha poi punzecchiato il leader della Lega Matteo Salvini: “Covid e piano vaccinale. La battaglia si è spostata sul coprifuoco che resta fino a giugno. E Salvini è contrario. Non può esserci contrattazione politica sulla vita delle persone”.