Crolla cosí l’ultimo tabù dei pentastellati. E si blinda Luigi Di Maio, indebolito dallo stallo di questi due mesi e dal fallimento dei due forni. È stato lo stesso leader a rassicurare i suoi 338 parlamentari in serata, dopo il “no” al governo neutrale proposto dal presidente Mattarella e il patto per il voto a luglio siglato con la Lega di Matteo Salvini.
Mentre tra deputati e senatori montava il malumore per la scelta di tornare alle urne, Di Maio ha aperto: «Visto che la legislatura praticamente non è iniziata, le liste per le nuove elezioni saranno probabilmente le stesse. La decisione finale spetterà comunque al garante». Beppe Grillo, partito ieri da Roma verso New York, ha invitato a «stare vicino a Luigi».