di Stefano Casini
Caro Direttore,
In 56 anni che abito in Uruguay ne ho vissute un po’ di tutte, ma, senza dubbio, l’omicidio di Luca Ventre all’interno dell’Ambasciata d’Italia, è stato il fatto più grave. Ricordo, una ventina d’anni fa, in pieno “tilt” delle richieste di cittadinanze e passaporti, un giorno, un connazionale appoggió una pistola su un banco d’attesa del Consolato! Non accadde nulla, per fortuna, ma il signore, ovviamente molto offuscato, imprecava contro alcuni funzionari perchè era stanco di aspettare decenni per ottenere una cittadinanza italiana. Ricordo anche bruttissimi battibecchi fra dirigenti italiani, anche con la partecipazione di ambasciatori e consoli. Nessuno potrá mai dimenticare quando il Presidente Scalfaro presenzió una durissima discussione fra il Presidente della Scuola Italiana e l’allora Ambasciatore prima di prendere l’aereo a Carrasco.
É vero, noi italiani siamo un po’ “viscerali” e lo vediamo, ad esempio, quando due romani o due napoletani che si sono scontrati con la macchina, escono dall’abitacolo per dire tante parolacce o per arrivare ai cazzotti! Ma il fattaccio di Luca Ventre, un giovane italiano, sicuramente disperato, sicuramente con qualche problema psichiatrico e sicuramente senza avere la più pallida idea delle conseguenze di cosa significa saltare un muro di una sede diplomatica una domenica, quando non ci sono funzionari che possano aiutarlo, ha provocato alla nostra sede diplomatica, un problema davvero molto grosso!
Il poliziotto che, come quello nordamericano che ha ucciso George Floyd l’anno scorso a Minneapolis, ha fatto pressione sul collo di Ventre provocandogli la morte, non sappiamo neanche chi è! Apparentemente ce n’erano due di poliziotti, di cui uno in divisa che ha compiuto l’omicidio! Siamo coscienti che non è stato un atto volontario, un poliziotto, una volta controllato un delinquente, non lo uccide, ma, ovviamente, c’é stata una responsabilità che, da parte dello Stato uruguaiano, è stato un disgraziato incidente, ma, da parte di quello Italiano si tratta di una responsabilità di cui qualcuno deve rispondere.
Intanto è stata tolta una vita e su questo non ci piove! Cosa accadrá d’ora in avanti? Chi ha la responsabilità all’interno di una sede diplomatica? Le autorità italiane non certamente le autorità uruguaiane... Tutto punta sulla responsabilità dello Stato Italiano che dovrá rispondere alla famiglia di Luca Ventre anche se il Poliziotto, sicuramente contrattato dalla sede diplomatica, dovrá anch’egli rispondere di questo omicidio.
STEFANO CASINI