No. L’Europa, al momento, non sta gestendo al meglio il fenomeno dell’immigrazione.
E ieri il capo dello Stato Sergio Mattarella lo ha voluto specificare per bene nel corso dell’incontro che ha tenuto con il presidente Emmanuel Macron: “Non si fermano i migranti con i cartelli 'vietato entrare', dall'Africa, chi lo pensa chi lo fa si illude di fermare i flussi migratori”. Per il numero uno del Quirinale, occorre aiutare le persone in loco, in modo che non abbiano più bisogno di emigrare: “Occorre governare il fenomeno migratorio, diversamente si viene travolti da ondate occasionali in dipendenza di crisi che si verificano nei Paesi di origine”.
Insomma, per Mattarella la politica migratoria rimane un vulnus recato alla coscienza europea: “Abbiamo dato una risposta europea alla pandemia, alla crisi economica. Alle migrazioni invece non siamo riusciti a dare una risposta efficace”. L’accoglienza, comunque, deve essere garantita perché donne, bambini e uomini in fuga non posso- no essere individuati come “nemici. Già all'epoca della Seconda guerra mondiale l'indifferenza, se non la aperta ostilità verso i profughi che bussavano alle frontiere, caratterizzò una stagione che sarebbe stata segnata da crimini efferati, dei quali l'umanità non deve perdere il ricordo”.
In generale, per Mattarella c’è bisogno di una politica dell’immigrazione che proietti stabilità intorno a tutta l’Unione europea. “Questa politica deve contribuire a riassorbire le tensioni e a dare una spin- ta allo sviluppo dei nostri vicini, in particolare per quanto riguarda il Continente africano, che già da tempo dovrebbe essere considerato un partner per l'Unione”.