C’è una data che tutti gli amanti dello sport italiano, soprattutto del pallone, non potranno mai dimenticare: 11 luglio 1982. In quel giorno la nazionale italiana di Enzo Bearzot batté al mitico Bernabeu di Madrid la Germania aggiudicandosi il mundial di Spagna. Era la notte in cui Nando Martellini decantò per tre volte la parola ‘campioni del mondo’. Era la notte dell’urlò magico di Marco Tardelli. Era la notte dell’euforia sugli spalti del presidente della Repubblica Sandro Pertini.
Lo stesso giorno, ma 39 anni dopo, oggi, tutti gli italiani sono in fibrillazione. Perché proprio in questo 11 luglio 2021 la compagine tricolore può entrare nella storia: se vincerà la finalissima contro l’Inghilterra, si laureerà campione d’Europa. Come allora, si giocherà in un altro stadio mitologico: Wembley. Come allora, sugli spalti ci sarà il capo del Quirinale Sergio Mattarella.
Insomma, oggi bisogna tifare non solo per l’Italia, ma anche su quei famosi corsi e ricorsi storici che giocherebbero, sicuramente, a nostro favore. Occhio, però. Perché questo 11 luglio 2021 può anche diventare non più storico, ma addirittura leggendario. Perché sempre a Londra, ma a Wimbledon, l’italianissimo Matteo Berrettini (romano per la precisione) sfiderà un certo Novak Djokovic: in palio la vittoria finale (mai nessun altro italiano c’era riuscito prima) di uno dei tornei più importanti del Grande Slam.
La casualità vuole quindi che sia proprio Londra l’ombelico del mondo oggi, un’altra particolarità. Insomma, ci sono tutti i presupposti per una giornata da incorniciare. Sarà un 11 luglio dove tutti dovremmo sentirci più italiani, orgogliosi di esserlo. Dalle 15 alle 21 dovremmo essere sfrenati supporter a favore di Berrettini e di questa fantastica nazionale allenata da Roberto Mancini.
Oggi sarà più bello sentirsi italiani. Oggi sarà più bello tornare a essere protagonisti nello sport che conta, se pensiamo che non vinciamo l’Europeo dal 1968 e nessun connazionale ha mai vinto Wimbledon. Viva l’Italia. Forza azzurri. Daje Matteo. Noi siamo con voi, rendeteci ancora più orgogliosi di far parte di questo nostro meraviglioso Stivale.
Stefano Ghionni