Non è riuscito nell'impresa, ma Matteo Berrettini (n.9 del ranking e 7 del seeding) ha giocato comunque alla grande e alla fine si è dovuto arrendere al numero uno del tennis Novak Djokovic nella finale di Wimbledon. Il campione serbo si è aggiudicato la gara per 3 a 1. Onore comunque a Berrettini che nella sua prima finale Slam in carriera ha ceduto con il punteggio di 6-7(4) 6-4 6-4 6-3, in tre ore e 23 minuti. Djokovic raggiunge quota 20 trofei Slam in bacheca ed è in piena corsa per centrare il Grand Slam (vincere tutti e quattro i tornei Slam, impresa riuscita solo a Don Budge, nel 1938, e a Rod Laver, nel 1962 e nel 1969).
"E' stata più di una battaglia" ha detto Djokovic, omaggiando Berrettini durante la cerimonia di premiazione. Il serbo è il giocatore con più settimane all'attivo da numero 1 del mondo (329), è il campione Slam con più titoli insieme a Federer e Nadal. E' a sette partite da un'impresa mai più riuscita dal 1969: completare il Grande Slam. Diventa anche il dodicesimo tennista nella storia a trionfare al Roland Garros e a Wimbledon nello stesso anno. Nessuno ci era più riuscito dal 2010, l'anno della seconda e ultima "doppietta" di Rafa Nadal.
"Per me questa sconfitta non è la fine, ma l'inizio di una carriera. Sono comunque contento di questa finale, spero davvero che non sarà l'ultima. E' stata comunque una bellissima sensazione essere qui, ci voleva solo quel passo in più". Nonostante la sconfitta, Berrettini non è uscito incupito dalla finale di Wimbledon. Lo ha omaggiato anche Palazzo Chigi tramite un twitter: "Ti sei spinto dove nessun tennista italiano era mai arrivato. Complimenti Matteo e grazie per le emozioni che hai regalato al nostro Paese".