Sono partiti il 12 gennaio 2016 da Revine Lago, in provincia di Treviso. Alberta lavorava in una Bottega Equosolidale, Sebastien, il compagno, in una azienda di prodotti biologici. Ma non erano soli con loro anche Angela e Anna, le figlie.
Sono arrivati in Argentina e da Ushuaia sono ripartiti. Ma in bicicletta. Sono in viaggio da due anni e quattro mesi e attualmente si trovano in Ecuador dopo aver pedalato per oltre 11.000 chilometri, ma il traguardo, quello che si sono proposti è ancora lontano, perché l'obiettivo è di arrivare in California.
Un traguardo che ancora non è una certezza, anche perché il percorso sarebbe ancora lunghissimo e poi soprattutto perché sono già passati 28 mesi da quando la Happy Family, così si è ribattezzata, ha lasciato l'Italia per questa avventura davvero incredibile. Un po' in ritardo sulla tabella di marcia, hanno preferito al qualità al numero di chilometri percorsi al giorno, la famiglia italiana è arrivata in Ecuador, accolta come sempre da grande curiosità.
Un viaggio che, per essere organizzato, ha avuto bisogno di oltre un anno, ma che poi per essere messo nella pratica... ancora di più. Figlie piccole, Angela 10 anni e Anna 8, biciclette attrezzate per non far pedalare le bambine.
Papà Sebastien infatti guida una 'quattro posti', con le figlie posizionate davanti e dietro. Il perché di questo viaggio incredibile? Scoprire la agro-ecologia dell'America in aggiunta alle aziende che nel continente sviluppano la agricoltura biologica. L'ultimo avvistamento nella città di frontiera di Tulcan, in Ecuador, avvicinandosi alla Colombia, per il momento, in attesa di una decisione futura, solo una delle tante tappe che dovrebbe portarli negli Stati Uniti in California.
Sebastien Bellet in Italia lavorava in ambito ecologico, una società che distribuisce prodotti alimentari e che poi è diventata sponsor della impresa sulle due ruote. Così i prodotti organici di Natura Sì li hanno accompagnati in questa avventura, perché Sebastien aveva lanciato l'idea, poi accolta, di andare alla ricerca delle origini di alcuni dei prodotti che la sua azienda commercializzava.
"La curiosità - ha raccontato - di conoscere le culture e di ascoltare chi le produce". Fin dai primi momenti in cui hanno pensato alla spedizione, il progetto ha sempre compreso anche le due figlie. "Potevamo mai lasciare le nostre bambine per due anni?" la domanda di Alberta Spinazze. "Ecco il motivo per il quale le abbiamo portate con noi, perché questa è una esperienza di apprendimento e di crescita". C'è infatti nella avventura di Alberta, Sebastien, Angela e Anna qualcosa che va ancora più al di là del viaggio, delle scoperte, dell'incontro con la gente ed è proprio il valore della famiglia.
"Si tratta - ha aggiunto Sebastien - dell'aspetto più importante, farlo assieme. Quanti valori diamo alle bambine, opportunità di conoscenza". Ma anche la Happy Family ha dovuto passare momenti difficili, d'altra parte un viaggio simile non può essere privo di contrattempi. "Abbiamo passato aspetti complicati" hanno confessato mamma e papà, ma nonostante ciò il lato positivo è ancora, e di gran lunga, il più grande.
"Le vedo super felici le bambine - ha spiegato Alberta in una intervista concessa alla agenzia EFE - senza tralasciare il fatto che hanno imparato lo spagnolo in una maniera impressionante dalle persone che abbiamo avuto l'opportunità di conoscere durante il viaggio".
Sebastien, Alberta e le due figlie finora hanno avuto la opportunità di approfondire le conoscenze di quei prodotti che rappresentano un po' la caratteristica di queste terre come ad esempio il quinua. In Perù e Bolivia dove maggiormente viene coltivata questa pianta erbacea, e della quale ne esistono oltre 3000 varietà, hanno imparato aspetti sconosciuti. "C'è tutto un aspetto sociale alla base di questo prodotto".
Testimonianze uniche, come riti che vengono eseguiti dai contadini in Bolivia, nella regione di Uyuni. "Fanno offerte, anche tre volte l'anno, poi feste e balli e di questo non si sa nulla in Italia". Un viaggio che è una avventura continua, che ogni giorno regala qualcosa di nuovo e inaspettato, come quando hanno provato il seme del cacao, che però non sa di cioccolata. "Ecco perché adesso quando vediamo della cioccolata, andiamo più lontano, siamo capaci di avere una idea completa di tutto il procedimento e questo è un aspetto meraviglioso".
E la famiglia felice per il momento non sente nemmeno la fatica. "La bicicletta è il mezzo di trasporto con la massima efficienza energica - ha spiegato Sebastien- perché si viaggia su qualcosa che noi stessi spingiamo e anche questa è una filosofia". Ma la più importante delle lezioni imparate è l'equilibro che papà, mamma e figlie avvertono di aver acquisito in maniera assolutamente profonda.