Il governo potrà obbligare temporaneamente i possessori di un brevetto relativo a medicinali o vaccini, considerati essenziali per la salute, a concederne l'uso ad altri soggetti qualora si trovi ad affrontare un'emergenza sanitaria. È quanto prevede un emendamento al dl Recovery approvato in commissione alla Camera, che apre alle cosiddette "licenze obbligatorie" per un periodo di tempo che non può superare i 12 mesi dalla fine dell'emergenza e sempre nel rispetto degli "obblighi internazionali e europei".
L'emendamento, firmato dall'ex ministro Giulia Grillo, modifica il codice della proprietà industriale del 2005. "Nel caso di dichiarazione di stato di emergenza nazionale motivato da ragioni sanitare, per fare fronte a comprovate difficoltà nell'approvvigionamento di specifici medicinali o dispositivi medici ritenuti essenziali, - si legge - possono essere concesse, nel rispetto degli obblighi internazionali ed europei, licenze obbligatorie per l'uso non esclusivo, non alienabile e diretto prevalentemente all'approvvigionamento del mercato interno dei brevetti rilevanti, aventi validità vincolata al perdurare del periodo emergenziale o fino ad un massimo di 12 mesi dalla cessazione dello stesso".
La licenza obbligatoria per i medicinali, spiega ancora il testo, "è concessa con decreto emanato di intesa dal Ministro della salute e dal Ministro dello sviluppo economico, previo parere dell'Agenzia italiana del farmaco in merito all'essenzialità e alla disponibilità dei farmaci rispetto all'emergenza in corso e sentito il titolare dei diritti di proprietà intellettuale. Con il medesimo decreto è stabilita anche l'adeguata remunerazione a favore di quest'ultimo, determinata tenendo conto del valore economico dell'autorizzazione".